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Agrofutura 

Toscana, la terra dell’olio d’oliva. Produzione raddoppiata nel 2024: "Mercato importante all’estero"

Oltre 27mila ettari coltivati a biologico e 37mila aziende impiegate. I frantoi attivi superano quota 400. Saccardi: "Uno dei prodotti sui quali la Regione sta investendo di più in questa legislatura".

La produzione complessiva del 2024. è raddoppiata rispetto al 2023 con circa 20mila tonnellate (+101%) e una produzione Ig imbottigliata di 2.450.000 tonnellate

La produzione complessiva del 2024. è raddoppiata rispetto al 2023 con circa 20mila tonnellate (+101%) e una produzione Ig imbottigliata di 2.450.000 tonnellate

di Marco Principini

Toscana, terra dell’olio d’oliva. La conferma arriva dai numeri della produzione complessiva del 2024 che è raddoppiata rispetto al 2023 con circa 20mila tonnellate (+101%), e una produzione Ig imbottigliata di 2.450.000 tonnellate (+9%): è quanto rivelano i dati di Ismea, illustrati a Firenze all’evento della Selezione regionale oli evo Dop e Igp della Toscana.

In regione ci sono 87mila ettari ad olivo di cui 27mila a biologico, 37mila aziende impiegate, e oltre 400 frantoi attivi. "È chiaro che la produzione 2024 non viene tutta imbottigliata entro dicembre – afferma Tiziana Sarnari, analista di Ismea –, comunque i primi dati sono molto positivi. Sono tutti ancora provvisori e bisogna aspettare la fine della campagna, ma più o meno i numeri sono questi. La Toscana non è la regione più produttiva d’Italia, lo sappiamo tutti, però a livello di Dop e Igp è sempre la seconda o la terza. Esporta molto, ha un mercato molto importante anche fuori dai confini nazionali, quindi è ancora una regione di riferimento per quanto riguarda gli oli Dop e Igp". L’olio, sottolinea la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, "è uno dei prodotti sui quali noi stiamo investendo di più in questa legislatura: abbiamo un sistema di frantoi fortemente rinnovato, perché l’olivicoltura si fa in campo, ma l’olio poi si fa nel frantoio. È un sistema che comunque si rivela ancora vitale: all’ultimo bando del Pnrr noi abbiamo avuto richieste per circa 20 milioni di euro, pur avendo solo 8 milioni e mezzo di risorse".

In 40 anni, dal 1980 al 2020, nel territorio della provincia di Firenze, è stato perso il 40% delle superfici destinate alla coltivazione di olivi, una delle produzioni agricole tipiche nell’area, da secoli.

Nei comuni collinari intorno a Firenze oggi 2.185 aziende coltivano l’olivo su 2.495 aziende agricole attive, e vi si produce l’11% dell’olio prodotto in Toscana. "Le specifiche caratteristiche orografiche – osserva Tommaso Miari Fulcis, presidente della sezione Olivicoltura dell’Unione degli Agricoltori di Firenze –, un modello di coltivazione quasi sempre arcaico, ed una incoerente organizzazione della filiera, hanno reso l’olivicoltura fiorentina scarsamente competitiva nonostante sia capace di produzioni di assoluta eccellenza. Occorre perciò la messa a terra di strumenti finalizzati a rinnovare e razionalizzare oliveti e frantoi".