De Silvestri: "L’arte è la mia passione, felice di poterla rivedere dal vivo"

Il vicecapitano del Bologna: "È un amore che mi ha trasmesso mia madre: riesco a staccare dalla pressione"

Lorenzo De Silvestri, 34 anni, esulta in rossoblù insieme al compagno Arthur Theate

Lorenzo De Silvestri, 34 anni, esulta in rossoblù insieme al compagno Arthur Theate

Bologna, 12 maggio 2022 - Non è così comune che un calciatore professionista sia un amante dell’arte: come nasce questa passione?

"In realtà risale a un sacco di tempo fa, avrò avuto 18 o 19 anni. È stata mia madre a influenzarmi: aveva seguito un corso con Ludovico Pratesi e mi invitata in giro per mostre e musei". Esterno che plasma grandi falcate sulla fascia e dipinge anche gol-capolavoro, vicecapitano del Bologna Fc e tra i giocatori più esperti della Serie A: Lorenzo De Silvestri è anche un grande appassionato d’arte, assiduo frequentatore di Arte Fiera. Non è un mistero, d’altronde ha sempre raccontato di parlare d’arte e scherzare perfino con i compagni in spogliatoio e anche oggi non nasconde il proprio grande interesse e il parallelismo che non è difficile trovare tra arte e sport.

Arte Fiera 2022 - Il nostro speciale

Tra partite e allenamenti, come è riuscito a coltivare questo interesse?

"Ho anche qualche amico storico nel Comune di Roma, con cui sono cresciuto e ho potuto imparare tanto, fino a studiare e capire sempre di più, a riconoscere le opere e gli artisti, a sviluppare un gusto personale".

A Bologna non è difficile lasciarsi catturare dalle bellezze sparse per la città...

"Qua sono arrivato a 32 anni, quindi dopo un decennio abbondante in cui ho iniziato a frequentare questo mondo. Bologna è una città estremamente ricca, c’è un po’ di tutto".

Quale sono i luoghi che preferisce visitare?

"Sono stato davvero ovunque, dal MamBo all’Archiginnasio, ho girato in lungo e in largo le gallerie. Ho tanti amici qua e mi piace anche soltanto passeggiare e scoprire cose nuove, c’è molto da vedere. Conosco bene Jacopo Pozzati, ad esempio: è mio vicino di casa".

E Arte Fiera?

"Ovviamente, non c’è neanche da chiederlo. Ci sono stato tante volte, anche prima di abitare qua, quando vivevo a Firenze. E ci sono stato anche con mia madre. È un evento importantissimo ed è visto di buon occhio da tutti. Un appuntamento imperdibile: sono contento di poter tornare in presenza".

Quale similitudine vede tra il mondo dell’arte e l’attività sportiva?

"Ne vedo più di una, a dire il vero. Credo ce ne siano varie: innanzitutto, sia la vita dell’artista che quella dell’atleta sono vite diverse rispetto al solito, a quella di tante persone".

Quali altri parallelismi?

"Un artista deve dimostrare se stesso, il proprio valore in una mostra, così come uno sportivo o un calciatore deve farlo in una partita. Poi subentrano i gusti".

Sia per le opere, che per il modo di giocare?

"Non si può sempre piacere a tutti, ed è lo stesso in entrambi i mondi. Mi viene in mente possa essere lo stesso anche per i giornalisti o per tante altre professioni".

Qual è la cosa più bella dell’arte, secondo lei?

"Personalmente, è sempre riuscita a portarmi in una realtà parallela...".

Uno strumento per poter staccare dalle pressioni e dalle difficoltà?

"Mi permette di riuscire a fare uno ‘switch’ con il cervello. Riesco a godermi fino in fondo la bellezza, e cerco di seguire il pensiero dell’artista, quello che vuole trasmettere".

Ha qualche consiglio per chi vorrebbe affacciarsi a questo mondo e magari ha bisogno di una spinta, come a calcio?

"Penso sia fondamentale iniziare anche con un primo piccolo passo, iniziando a visitare i musei, le gallerie che più attirano la nostra curiosità, leggendo giornali e riviste. A Bologna è davvero facilissimo appassionarsi: dietro ogni angolo sono nascoste tantissime meraviglie".