Calabria, che rivincita. In rotta con il Milan. Ha alzato la coppa contro i suoi ex colori

Il terzino destro ha giocato anche l’ultimo spezzone della finale di Roma. Con i rossoneri è passato dalla fascia di capitano ai ferri corti. Sotto le Torri ha trovato riscatto e continuità, peccato per l’infortunio. .

Il terzino destro ha giocato anche l’ultimo spezzone della finale di Roma. Con i rossoneri è passato dalla fascia di capitano ai ferri corti. Sotto le Torri ha trovato riscatto e continuità, peccato per l’infortunio. .

Il terzino destro ha giocato anche l’ultimo spezzone della finale di Roma. Con i rossoneri è passato dalla fascia di capitano ai ferri corti. Sotto le Torri ha trovato riscatto e continuità, peccato per l’infortunio. .

di Gianluca

Sepe

Dalle lacrime sui campi di allenamento di Milanello a quelle di gioia sul rettangolo verde dell’Olimpico. In pochi mesi è cambiato tutto nella vita sportiva di Davide Calabria: da capitano del Milan a parte di un gruppo in lotta per l’Europa, ambizioso e capace di riportare un trofeo in città dopo 51 anni di digiuno. Il terzino bresciano ha lasciato il cuore in casa del Diavolo in rossoblù ha trovato una nuova casa, accolto come parte integrante di un gruppo abituato ad essere una famiglia e uno corpo solo (d’altronde lo dice anche il moto scritto sui colli delle magliette di gioco). Arrivato con la voglia di rimettersi in gioco e di dare il suo contribuito alla causa, Calabria si è giocato le sue carte, su una corsia che vedeva un Emil Holm in grande crescita e un’inossidabile Lorenzo De Silvestri, pronti entrambi a vendere cara la pelle e a non cedere di un millimetro nelle gerarchie di Vincenzo Italiano.

L’ex capitano del Milan ha accettato le condizioni e con grande umiltà si è messo al servizio della squadra, riuscendo a ritagliarsi un buon minutaggio e sfruttando al contempo i guai muscolari dei compagni di reparto. Guai muscolari che hanno tenuto fuori anche lui per tre partite ad aprile, con una distorsione alla caviglia che lo ha fermato proprio quando sembrava aver trovato continuità.

Alla fine il suo bottino in mezza stagione sotto le Due Torri è di 13 presenze in tutte le competizioni, con cinque partite giocate interamente e cinque da subentrato, con le restanti in cui è comunque partito da titolare. Un bottino importante se si considera il suo arrivo al giro di boa, con un gruppo già rodato e meccanismi più che oliati nella macchina quasi perfetta di Vicenzo Italiano. A referto anche un assist, nella vittoria per 2-1 sul campo del Verona il 9 marzo, offrendo il passaggio giusto a Odgaard per sbloccare il risultato al Bentegodi. Un quarto d’ora di gloria per lui anche nella finale di Coppa Italia, giocata proprio contro il suo passato, con il numero 14 rossoblù che si è trovato sul campo dell’Olimpico al triplice fischio, travolto da un vortice di emozioni per la vittoria ottenuta proprio contro quei colori che di fatto l’hanno lanciato nel grande calcio, mettendogli anche la fascia di capitano al braccio.

Per lui una sorta di redenzione quella avvenuta all’ombra delle Due Torri: tacciato a lungo come il responsabile delle disgrazie del Milan, a Bologna ha trovato l’ambiente giusto per distendere i nervi e ripartire da zero, senza aspettative troppo alte ma con la volontà di lasciare comunque un segno. Ci è riuscito a pieno, diventando il primo giocatore ad aver alzato nella stessa stagione, con due squadre diverse, sia la Supercoppa Italiana che la Coppa Italia, portata poi in trionfo con i compagni per le strade di quella Bologna che l’ha accolto e fatto sentire importante.

Una mezza stagione che porterà a lungo nel cuore perché a Casteldebole e in città ha respirato un aria familiare: Bologna non sarà Milano ma di certo ha subito coccolato questo ragazzo che ha sempre sorriso, gioito e celebrato con i rossoblù dentro e fuori dal campo i traguardi ottenuti. Con il contratto in scadenza il 30 giugno è difficile sapere se rimarrà in rossoblù oppure continuerà la sua carriera altrove ma ad ogni modo Calabria ha saputo scrivere, a modo suo, il nome nella storia di questo Bologna.