
I rossoblù resistono e sprecano: 0-0. Ma è un altro passo verso il decollo. .
Il pareggio in casa delle Juve è stata solo una serata più fortunata delle altre, o la conferma che il percorso di crescita è finalmente iniziato? Il Bologna arriva al sesto appuntamento di Champions League a Lisbona cercando risposte a questa domanda amletica. E ne esce con un responso chiaro, anzi chiarissimo: nessuna casualità, i rossoblù di Italiano hanno iniziato la loro fase di decollo. Contro il Benfica – che sarà pure 60 anni che non vince una Champions, ma sempre una squadra di livello superiore è – il Bologna gioca con orgoglio e sapienza, si rende più volte pericoloso dalle parti di Trubin, il portiere dei padroni di casa, soprattutto all’inizio del match, ma spreca. E quando si rende conto, dalla metà del secondo tempo in poi, che è ora di stringere i denti e soffrire, lo fa con applicazione e costanza. E alla fine esce da Da Luz con uno 0-0 che sì certifica la quasi esclusione dalla fase playoff della Champions, ma che rappresenta anche una iniezione di fiducia e autostima che sarà decisiva per i mesi successivi.
La squadra in affanno nel tenere il ritmo degli avversari che si è vista al Dall’Ara contro Monaco e Lille sembra sparita. Il Bologna soffre, incassa e, appena può, risponde. Della notte di Lisbona restano il rammarico per le occasioni sprecate da Dallinga, l’orgoglio per essere riusciti a resistere agli assalti del Benfica e la sicurezza mostrata tra i pali da Skorupski, fenomenale in almeno un paio di occasioni. La grande Europa sta per svanire, certo, ma dietro la curva il Bologna di Italiano può intravedere una primavera di vera felicità.