
Baroncini E dieci anni fa, a quest’ora? Voi c’eravate. Noi eravamo con voi, il Carlino come inseparabile compagno della bolognesità...
E dieci anni fa, a quest’ora? Voi c’eravate. Noi eravamo con voi, il Carlino come inseparabile compagno della bolognesità e del Bologna Fc. “Il Bologna torna in Paradiso“, fu il titolo del giornale del 10 giugno 2015, il giornale della riconquistata serie A dopo l’1-1 col Pescara: la cronaca, con la sua urgenza, si fa storia in maniera silenziosa e accompagna le trasformazioni della vita. Quasi inavvertitamente, in quella notte calda, si riannodavano i fili di un percorso ultracentenario. L’editoriale del direttore, allora Andrea Cangini, si apriva così: "Si è annunciato con un tramonto rosso in un cielo insolitamente blu il meritato trionfo del Bologna calcio. E a trionfare è tutta la città. Un vento di gloria, una promozione estiva: col passaggio in serie A, si infonde in ciascun bolognese, anche nei meno ‘tifosi’, uno spirito nuovo. Uno spirito sano, positivo, ottimista e sfacciatamente entusiasta. Godiamocelo, allora, e inebriamoci anche questa notte".
C’era in quelle pagine, e nel titolo interno ”La grande bellezza“ tutto quello che abbiamo raccontato poi in questi dieci anni, culminati con la Champions League e, nel 2025 dei record, con la Coppa Italia (trofeo risollevato dopo oltre mezzo secolo) e, ora, la proiezione sull’Arabia della Supercoppa italiana e sull’Europa League. C’era, in tutto quello che abbiamo scritto – pensate che, se le pagine che escono in un anno dalla rotativa di via Mattei venissero stese a terra, si farebbe cinque volte il giro del mondo – questa idea di comunità, di ‘famiglia Bologna’, di ‘We are one - Noi siamo una cosa sola’ che è propria della grande gente e delle grandi storie. E grande è Joey Saputo, che quando iniziò con l’altro americano Joe Tacopina forse non si aspettava di trovarsi, lui in prima persona, con il Bologna in mano. Ma la vita, si sa, non chiede permesso e lo sport è rappresentazione plastica di dinamiche che spesso ti abbracciano, ti portano all’amore e anche a gestire e superare le difficoltà. E questo con Saputo è stato: abbracci, difficoltà, amore. E trionfi, uno dopo l’altro.
C’è un momento particolarmente significativo di questa cavalcata, un momento che difficilmente si può dimenticare e che, in un’altra città, non sarebbe stato così emozionante: la vittoria contro il Borussia Dortmund maturata allo stadio Dall’Ara ma, purtroppo, coincidente con l’eliminazione dalla Champions. Ecco, dopo quella vittoria (e quella eliminazione) cc’è stata una festa collettiva e questa festa non ha avuto alcuna sfumatura di dolore, amarezza, rancore. E’ stata una festa di Bologna e della bolognesità, è stata il Bologna, è stata la saldatura di un territorio con le persone, accoglienti come i portici e pervicaci come la gramigna che cresce sui bregoli. Facile alzare la Coppa, i bolognesi sono riusciti a gestire il difficile, anche quando si giocava in ben altri palcoscenici e l’attaccamento ai rossoblù poteva essere sbiadito. Ecco perché il Carlino continuerà a seguire questo percorso: dal Bar sport alle vetrine rossoblù, dalle dirette agli speciali, dalle voci dei protagonisti a quelle dei tifosi. Fino alla fine, forza Bologna.