GIOVANNI POGGI
Coppa Italia

Dal rigore di Torrisi alla zampata di Giak. Quanti colpi di scena

L’antologia dei precedenti tra Bologna e Milan conta più di 150 partite. Indimenticabili alcune, come la vittoria dal dischetto nei quarti del ’95-’96. Ma mai come domani lo scontro tra rossoblù e rossoneri vale così tanto.

L’antologia dei precedenti tra Bologna e Milan conta più di 150 partite. Indimenticabili alcune, come la vittoria dal dischetto nei quarti del ’95-’96. Ma mai come domani lo scontro tra rossoblù e rossoneri vale così tanto.

L’antologia dei precedenti tra Bologna e Milan conta più di 150 partite. Indimenticabili alcune, come la vittoria dal dischetto nei quarti del ’95-’96. Ma mai come domani lo scontro tra rossoblù e rossoneri vale così tanto.

Ancora tu. Chissà se nella storia è mai successo: il venerdì in campionato e il mercoledì successivo in finale di Coppa Italia, contro, per cinque giorni quasi surreali, con Serie A, classifiche, calcoli ed intrecci di calendario da far girare la testa. Due scontri diretti: il primo per le coppe, finito con un 3-1 per il Milan che può costare il quarto posto al Bologna; l’altro per la coppa, con la C maiuscola. Ma alla fine, come sempre, conterà solo il campo, mentre tutti gli altri discorsi voleranno liberi, nel nulla. Non è un oltraggio definirla una classica, anche perché sfidarsi 154 volte solo in A non è da tutti, e la storia di entrambe parla per sé. Anche quella meno brillante, ma che a tutti gli effetti fa parte del passato, come le due gare di B nell’annata 82/83 che il Diavolo portò a casa entrambe e senza neanche sudare più di tanto.

Nel mosaico pluricentenario di sfide, c’è anche la Coppa Italia, molto più dolori che gioie per il Bologna, anche se l’ultimo incrocio nel torneo, datato stagione 95/96, è tanto dolce quanto romantico per i rossoblù. In panchina c’è Ulivieri, e le intenzioni di promozione in Serie A sono piuttosto chiare, anche se la competitività di quella B è parecchio elevata. Nella prima parte di campionato il Bologna è altalenante, continuo e costante invece in coppa, dove fa fuori in sequenza Verona, Roma e Reggiana, conquistandosi i quarti contro il Milan di Capello dei vari Weah, Simone, Costacurta e Savicevic, vice-campione d’Europa nell’annata precedente e che da lì a poco avrebbe vinto lo Scudetto. Si gioca su due turni, andata e ritorno in due settimane, con la prima in un Dall’Ara che ribolle d’entusiasmo alla ricerca di campioni, dopo un deludente quinquennio ad assaporare campi e campetti, tra C e B. Da una parte Bergamo e Bosi, dall’altra Maldini e Boban, ma alla fine sarà 1-1, con Morello a pareggiare il vantaggio rossonero firmato Coco. Nel giorno di Santa Lucia, il secondo round al Meazza, dove i fiocchi di neve cadono fini, a rendere il tutto ancora più epico. Il Bologna passa ad un quarto d’ora dal termine con un’autorete di Baresi, poi si complica la vita regalando un rigore a tempo scaduto, che Savicevic trasforma, prima di farsi cacciare assieme allo stesso Baresi nei supplementari. Ai penalty, l’impresa si compie: 7-6, come nelle favole, con l’ultimo decisivo rigore segnato da Torrisi, poi sollevato in trionfo.

Dagli anni ’90 ai tempi nostri, dove i Milan-Bologna abbondano, ma soltanto pochi valgono la pena di essere ricordati. Come quello del febbraio 2001, la notte in cui brilla una giovane stella, Giacomo Cipriani, che con una doppietta riprende i rossoneri, prima del tris di Signori e la doccia gelata di Sala all’ultimo respiro (3-3). Due gol da paura, dedicati al compianto Niccolò Galli, compagno di squadra e amico scomparso prematuramente qualche giorno prima. Poi "Cippo" si perderà presto, tra infortuni e sfortuna, ma quelle due reti alla Scala del calcio resteranno una bellissima illusione.

Simile a quella del gennaio 2005, quando Zagorakis imbuca per Locatelli, che da ex regala i tre punti ai rossoblù, che in pochi mesi però precipiteranno malamente: da una potenziale qualificazione Uefa alla retrocessione. Dalla quale risorsero il 31 agosto del 2008, direttamente su San Siro, al ritorno tra i grandi. Ad attenderli, il Milan dei Palloni d’Oro, più di uno in campo. Ma in quel torrido pomeriggio milanese, c’è spazio solo per Di Vaio e Valiani: e tanti saluti a Ronaldinho e soci.

Otto anni dopo, un altro blitz. Sinisa sulla panca del Diavolo, Donadoni su quella rossoblù: 82 minuti di sofferenza, poi il cross di Mounier e la rete di Giaccherini, gol e vittoria. Ora è tempo di inserire un altro gettone: riavvia partita, start. Questa, però, vale più di tutte.