
Un gol di Odgaard piega la Fiorentina. I rossoblù tornano in zona Europa. .
Bologna ancora a metà strada tra le incertezze di inizio campionato e un’identità da squadra matura, Fiorentina lanciatissima con otto vittorie consecutive alle spalle. Ma in un pomeriggio freddo e nebbioso del Dall’Ara cambia tutto. Basta un gol, quello di Jens Odgaard al 14’ della ripresa, per mandare i rossoblù in orbita – schiudendo le porte di un’altra stagione da ricordare – e per tenere invece inchiodati i toscani dentro un’annata con più insoddisfazioni che gioie. Perché è proprio in quel 15 dicembre 2024 che i destini delle due squadre cambiano completamente. Il Bologna di Vincenzo Italiano chiude un trittico di fuoco – Juve in trasferta, Benfica in Champions a Lisbona e, appunto, la Viola in casa – con più autostima che mai, mentre il motore della Fiorentina di Palladino si ingolfa senza recuperare più, nel resto della stagione, quella brillantezza che si era vista fino alla trasferta in terra emiliana. E dire che il primo tempo era stato quasi tutto di marca viola, sebbene il Bologna fosse cresciuto sfiorando il gol già alla fine del tempo. Nella ripresa, un dominio rossoblù, con il palo dopo 1’ di Castro, la rete decisiva di Odgaard e un rigore in movimento fallito da Holm. Successo netto e insindacabile quello del Bologna, talmente mal digerito dall’ex società di Italiano che a fine partita, con il ds Daniele Pradè, attacca pesantemente il tecnico. Ma niente può rovinare la festa del mister rossoblù e di una tifoseria intera. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, può levarseli del tutto: il Bologna è tornato.