MARCELLO GIORDANO
Coppa Italia

Fenucci, politica e diplomazia. Sartori, leader del mercato. E le intuizioni del diesse Di Vaio

Il progetto del Bologna non si ferma con la conquista della finale di Coppa Italia, ma prosegue sicuro. Saputo si è affidato a uno special team che ha regalato uno status migliore alla società rossoblù. .

Il progetto del Bologna non si ferma con la conquista della finale di Coppa Italia, ma prosegue sicuro. Saputo si è affidato a uno special team che ha regalato uno status migliore alla società rossoblù. .

Il progetto del Bologna non si ferma con la conquista della finale di Coppa Italia, ma prosegue sicuro. Saputo si è affidato a uno special team che ha regalato uno status migliore alla società rossoblù. .

Comunque vada la finale una cosa è certa: il progetto Bologna non si ferma qui. Rispetto a un anno fa è cambiata la guida tecnica, sono partiti Zirkzee, Saelemaekers, Calafiori e Kristiansen la scorsa estate, più Posch a gennaio, ma il Bologna è sempre lì, a lottare per Champions ed Europa.

Di più: proverà a tornare ad alzare la Coppa Italia a 51 anni dall’ultima volta, il tutto nonostante l’undicesimo monte ingaggi della serie A.

Una squadra più competitiva e sostenibile che mai, segno che la forza del Bologna, al netto dei cambiamenti, arriva dalla continuità societaria: dal patron Joey Saputo all’ad Claudio Fenucci, tra l’altro entrato nel consiglio di Lega, a dimostrazione di un peso sempre maggiore da parte dei vertici rossoblù.

E poi Giovanni Sartori, il responsabile dell’area tecnica, l’uomo che ha segnato il cambio di passo nelle strategie di mercato e il suo braccio destro Marco Di Vaio.

Il Bologna ripartirà soprattutto da loro. Qualche pezzo da novanta, in estate potrebbe partire: se e quanti dipenderà dalle offerte e dal finale di stagione, da cui passano le prospettive europee. Aspettando il mercato, la dirigenza ha blindato i suoi dirigenti.

Sartori era stato sondato da Milan e Roma, società in odor di rivoluzione e a caccia di un diesse di spessore e di valore. A febbraio, però, Saputo ha strappato il prolungamento fino al 30 giugno 2027 dell’uomo mercato.

"Il prolungamento del contratto di Giovanni Sartori – il patron dixit – assicura continuità a un progetto tecnico che in questi anni ci ha consentito di raggiungere risultati eccellenti".

Avanti con Sartori, l’uomo che ha cambiato status e ambizioni del club, scoprendo Lucumi e Beukema, Ferguson e Castro, Dominguez e Ndoye, riportando in Italia Freuler e Odgaard (solo per fare alcuni nomi).

Continuità è la parola d’ordine indicata pure da Fenucci, che nel corso dell’anno ha ribadito più volte tranquillità su un futuro anche con Marco Di Vaio: e infatti la firma del diesse è arrivata il 25 aprile come una liberazione per il braccio destro operativo di Sartori, colui il quale andò in Argentina per convincere chiudere l’operazione Castro.

Fenucci, Sartori e Di Vaio: sono loro per Saputo l’assicurazione sul futuro del Bologna. In campo e non solo. Perché la crescita del club è iniziata con l’acquisto e la ristrutturazione di un centro tecnico considerato all’avanguardia.

E sul piatto, a Roma, oltre alla Coppa Italia, ci sarà il capitolo del restyling dello Stadio Dall’Ara, con un appuntamento tra l’ad e consigliere di Lega Fenucci e il ministro dello Sport Abodi in vista del decreto sport che dovrebbe prevedere strumenti governativi per favorire l’ammodernamento degli stadi in vista di Euro 2032.

In ballo c’è anche il Dall’Ara, progetto che il Bologna porta avanti dal 2016. Mancano 50 milioni di euro per partire e l’intenzione è capire quali strumenti e il volume di denari che il Governo metterà a disposizione per attingere e sbloccare un restyling decisivo per dare completare i piani di rilancio di un club che intanto ha cambiato status e che, aspettando il finale di stagione e il mercato è già proiettato nel futuro e ha dettato la linea: linea che passerà dalla squadra dirigenziale che ha segnato il cambio di passo.