MARCELLO GIORDANO
Coppa Italia

Holm, l’uomo delle finali. Tre vittorie su tre. Tanti infortuni per lui, ma è un punto fermo

Lo svedese non ha mai fallito l’appuntamento decisivo in carriera. In campionato, nelle partite importanti, ha sempre risposto presente. Ha dimostrato di avere fisicità, corsa e qualità da giocatore di spessore .

Lo svedese non ha mai fallito l’appuntamento decisivo in carriera. In campionato, nelle partite importanti, ha sempre risposto presente. Ha dimostrato di avere fisicità, corsa e qualità da giocatore di spessore .

Lo svedese non ha mai fallito l’appuntamento decisivo in carriera. In campionato, nelle partite importanti, ha sempre risposto presente. Ha dimostrato di avere fisicità, corsa e qualità da giocatore di spessore .

di Marcello

Giordano

E’ stato il terzo acquisto più oneroso della scorsa estate. E in virtù di un infortunio al ginocchio riportato in preparazione e di uno alla caviglia nei primi due mesi della sua avventura in rossoblù, a inizio stagione ha fatto discutere e temere nel flop.

Ma è sulla distanza che si vedono i cavalli di razza: ed Emil Holm ha vinto la sua corsa. Nella scorsa stagione, seppure da comprimario, ha alzato l’Europa League con l’Atalanta, quest’anno la Coppa Italia con il Bologna: secondo trofeo in due anni e al netto dei problemi iniziali ha dimostrato di avere fisicità, corsa e qualità da giocatore di spessore europeo: infatti si è ripreso pure la nazionale svedese, uno degli obiettivi per i quali aveva deciso di approdare in rossoblù.

Un assist contro la Juventus, un gol contro l’Inter in campionato, dove una delle gare migliori l’ha disputata pure contro il Napoli e Neres: a dimostrazione che è giocatore in grado di salire di colpi quando crescono difficoltà delle sfide e motivazioni: non a caso, anche se non è stato il solo, è tra coloro che ha reso meno contro il Genoa, nell’ultima partita casalinga della stagione, quando la stagione dei rossoblù era considerata già terminata.

Unico difetto, la fragilità: perché oltre ai primi due infortuni che ne hanno complicato l’inserimento, ha fatto registrare altri due infortuni, per la precisione lesioni muscolari a polpaccio e coscia nel corso della stagione, verso la fine, che hanno fatto temere di non averlo a Roma, per la finale di Coppa Italia.

Ha stretto i denti, si è gestito e lasciato gestire, sapendo che per Vincenzo Italiano era uno dei titolarissimi in vista del grande appuntamento di Roma: e al dunque ha ripagato. Sulla sua fascia agivano Theo Hernandez e Leao e se il 10 rossonero è stato una delle delusioni della finale è merito del 25enne di Goteborg, che ha confermato di avere letture, gamba e motore per tenere testa a quello che sarebbe dovuta essere una delle stelle dell’Olimpico. A brillare, invece, è stato il Bologna, anche grazie a Holm, oltre che alla rete di Ndoye.

Prelevato per 7,5 milioni dallo Spezia, Holm in Italia aveva giocato quasi sempre da centrocampista esterno, a destra ma pure a sinistra, davanti a una difesa tre.

Aveva bisogno di dimostrare di potere occupare la fascia anche in una difesa a quattro, lui che era ritenuto giocatore più abile a spingere che a difendere.

Ha vinto la sua scommessa e se in questa stagione è partito di rincorsa, nella prossima sarà tra i titolarissimi del Bologna di Italiano, come già nella seconda parte di quella attuale: anche se la tendenza agli infortuni e la presenza di De Silvestri chiameranno il Bologna a inserire un ulteriore terzino destro in rosa.

A 25 anni, intanto, Holm ha messo il terzo trofeo in bacheca, dato che in Svezia aveva già vinto la Coppa nazionale: tre finali, tre vittorie, è il re di Coppe rossoblù.