Lucumi, il baluardo. Il gigante di Cali ormai è una certezza . Mezza Europa lo vuole

Jhon è cresciuto molto e ha concluso una stagione da incorniciare. Al netto di alcuni passaggi a vuoto, ha lasciato il segno in molte partite. Per questo su di lui ora ci sono parecchi interessi di mercato.

Jhon è cresciuto molto e ha concluso una stagione da incorniciare. Al netto di alcuni passaggi a vuoto, ha lasciato il segno in molte partite. Per questo su di lui ora ci sono parecchi interessi di mercato.

Jhon è cresciuto molto e ha concluso una stagione da incorniciare. Al netto di alcuni passaggi a vuoto, ha lasciato il segno in molte partite. Per questo su di lui ora ci sono parecchi interessi di mercato.

di Gianluca

Sepe

Il gigante di Cali che, tra alti e qualche basso, ha concluso un’altra stagione da incorniciare. Jhon Lucumi è un pilastro della difesa rossoblù, un giocatore che quando manca si fa notare e quando è in campo, al netto di alcuni passaggi a vuoto che nel corso di una stagione possono essere fisiologici, ha rappresentato un baluardo difficile da superare per quasi tutti gli attaccanti. Un giocatore che in due stagioni ha mostrato come tutti una crescita esponenziale e che in coppia con Sam Beukema rappresenta un centrale di difesa che tutti vorrebbero avere dalla propria parte.

Come testimoniano anche gli interessi di mercato arrivati da mezza Europa a stagione conclusa, segno che seppur con qualche sbavatura, la seconda annata di Lucumi con la maglia del Bologna ha comunque incantato. Come il suo compagno di reparto non è un giocatore col vezzo del gol, anche se l’abbiamo visto spesso impegnato in qualche incursione offensiva, merito anche del gioco di Vincenzo Italiano che fa della mobilità del reparto arretrato e del pressing alto una delle sue armi vincenti. Al punto che un gol in questa stagione è arrivato, nella sfida casalinga con il Lille di Champions League.

Una rete che purtroppo non ha permesso di ribaltare i francesi, ma che ha comunque smosso la colonna delle statistiche di Lucumi. Per lui quest’anno in campionato 32 partite su 38 e un’espulsione, un rosso ingenuo rimediato contro l’Atalanta nella gara di andata del Dall’Ara poi terminata 1-1 grazie alla prodezza nel recupero di Samardzic. E’ questo il caso di quei bassi di cui si parlava in precedenza, delle cosiddette ’Lucumate’, che ad alcuni tifosi hanno fatto storcere il naso, come ad esempio quella sempre contro la Dea nella gara di ritorno al Gewiss con la marcatura troppo approssimativa su Retegui.

Ci sono però da ricordare anche le tante, tantissime prestazioni maiuscole per questo giocatore, contro la Juventus ad esempio o contro l’Inter nel successo casalingo e ancora contro il Milan in Coppa Italia. Un leader difensivo anche in questo caso silenzioso, capace di far parlare le sue prestazioni.

Alla fine la sua stagione si è chiusa con 3.536 minuti giocati, frutto di 44 partite, 32 delle quali giocate per intero e soltanto tre saltate per scelta tecnica. E con lui in campo le statistiche parlano quasi sempre di vittoria.

Una seconda stagione in rossoblù culminata poi con la vittoria della Coppa Italia, un momento di grande gioia condiviso con i compagni ma anche con la famiglia, per un giocatore schivo che anche sui social si divide tra foto in campo e foto di famiglia mostrando spesso i suoi legami affettivi.

Il trofeo di Roma si è aggiunto al suo palmares, che già contava Coppa di Belgio, campionato Belga e anche la Supercoppa locale (e chissà che non possa impreziosirsi anche con quella italiana se rimarrà in rossoblù).

Lucumi è poi profeta anche in patria, dove dal giugno 2019 a soli 20 anni indossa la casacca della nazionale colombiana: per lui 28 gettoni e un posto fisso tra le rotazioni Néstor Lorenzo.

Senza infortunio avrebbe giocato anche la Copa America dello scorso anno da protagonista, ma da quel momento per lui solo partite da titolare nelle Qualificazioni Mondiali da da settembre scorso a marzo. Il silenzioso Jhon sa come lasciare il segno e in rossoblù è diventato un pilastro quasi inamovibile, leader senza fronzoli di un Bologna che, se è solido dalla cinta in giù, lo deve anche a lui.