GIANLUCA SEPE
Coppa Italia

Orsolini, lo showman. Magie, gol e amore. Ricky s’è fatto grande. Che storia con Bologna

E’ stato finalmente l’anno della consacrazione per il numero 7. Diciassette splendide reti, ma soprattutto una leadership matura. E quel legame speciale con la città cominciato il 31 gennaio 2018 .

E’ stato finalmente l’anno della consacrazione per il numero 7. Diciassette splendide reti, ma soprattutto una leadership matura. E quel legame speciale con la città cominciato il 31 gennaio 2018 .

E’ stato finalmente l’anno della consacrazione per il numero 7. Diciassette splendide reti, ma soprattutto una leadership matura. E quel legame speciale con la città cominciato il 31 gennaio 2018 .

di Gianluca

Sepe

Toc, toc, è Mister Diciassette. Come i gol segnati quest’anno in stagione, tra campionato e Coppa Italia. È forse mancato il solo sigillo in Champions ma poco importa: Riccardo Orsolini da Ascoli ha chiuso un’altra stagione indimenticabile in rossoblù, quella dei record, personali ma anche di squadra.

Il numero 7 ha calcato i campi europei e ha stretto tra le mani la Coppa Italia conquistata lo scorso 14 maggio a Roma, portandola in trionfo con le gambe a penzoloni del bus scoperto per le strade di quella Bologna che l’ha accolto e lanciato e di quei bolognesi che lo acclamano e che sono follemente innamorati di lui. Striscioni, maschere, qualche peluche, ormai sotto le Due Torri è scoppiata da tempo la Orsonaldo mania.

Il numero 7 ha avuto alti e bassi anche quest’anno e qualche infortunio a frenarlo in alcune circostanze, ma alla fine i numeri parlano chiaro per lui. E sono quelli che lo pongono come terzo marcatore italiano della Serie A, dietro a Moise Kean e Mateo Retegui, che per inciso sono attaccanti puri, prime punte e non esterni offensivi come Orso.

A Bologna dal 2018, arrivato il 31 gennaio da Bergamo alla ricerca di spazio e rilancio ("c’erano due metri di neve quel giorno", ricorda spesso il diretto interessato), oggi conta 258 presenze in tutte le competizioni, 73 gol e 32 assist. Dati che sono l’emblema di un giocatore prolifico sotto porta ma anche capace di far segnare, generoso e mai domo. Dentro e fuori dal campo. Con il sorriso sempre (o quasi) stampato sul volto, il ventottenne ascolano ha più volte esternato il suo amore per la città, sottolineando come ci sia l’ambiente ideale per fare calcio a mente sgombra e senza quella pressione che spesso finisce per schiacciare chi è più giovane.

All’ombra delle Due Torri ha anche trovato la continuità giusta per dimostrare una volta di più che non si tratta solo di freddi numeri ma dello specchio di una crescita e di qualità che sono sotto gli occhi di tutti, o quasi. Vedi quel "toc, toc" più volte rivolto alla telecamera dopo un gol. Un giocatore che ha trovato in Vincenzo Italiano anche un allenatore da bastone e carota, capace di scuoterlo e di coccolarlo, dettando i tempi nell’inevitabile altalena del rendimento stagionale. E le bussate, al momento giusto, sono spesso arrivate: emblematica quella nel pomeriggio pasquale del Dall’Ara, quando la sua girata volante contro l’Inter ha fatto uno dei più bei regali di questa stagione da sogno al popolo rossoblù. Una rete bellissima, vista e rivista, che rimarrà negli annali. Non poteva che essere sua dunque la rete che ha chiuso, seppur in modo agro-dolce, la stagione: un’altra rete alla Orsolini, al volo, da spaccare la porta, nel congedo del 24 maggio contro il Genoa (gara persa 1-3). L’ultimo sigillo prima delle meritate vacanze e della festa.

Vacanze felicemente rinviate, però, perché nel frattempo è arrivata pure la tanto acclamata a furor di popolo convocazione in Nazionale. Certo, Orso sperava di celebrare in modo migliore il suo ritorno in azzurro, mentre si è ritrovato dentro la bufera post ko con la Norvegia, con l’esonero proprio di quel ct Spalletti che era finalmente riuscito a convincere. Pazienza, tutto il buono fatto dal 7 rossoblù resta.

E anche se del futur non v’è certezza, col calciomercato alle porte, Orsonaldo ha già tracciato il percorso per la prossima stagione quando ancora l’ebbrezza del successo è nell’aria: andare avanti in Europa League e replicare questa stagione, perché al progetto, di cui si sente parte integrante, va data ulteriore continuità. Magari ancora coi suoi gol a far esplodere di gioia la Bulgarelli.