MARCELLO GIORDANO
Coppa Italia

Skorupski, su le mani . Un doppio intervento in mezzo secondo: provvidenziale a Roma

Il portiere ha dato il suo contributo con due parate ravvicinate . Prima con Motta e dopo con Italiano è migliorato ancora fra i pali,. ma soprattutto ha imparato a giocare bene anche con i piedi.

Il portiere ha dato il suo contributo con due parate ravvicinate . Prima con Motta e dopo con Italiano è migliorato ancora fra i pali,. ma soprattutto ha imparato a giocare bene anche con i piedi.

Il portiere ha dato il suo contributo con due parate ravvicinate . Prima con Motta e dopo con Italiano è migliorato ancora fra i pali,. ma soprattutto ha imparato a giocare bene anche con i piedi.

di Marcello

Giordano

E’ tra i giocatori più migliorati tra i rossoblù nelle ultime stagioni e sulla Coppa Italia ci sono le sue mani e i suoi riflessi: quelli di Lukasz Skorupski.

Basti ricordare il doppio intervento sulla deviazione di Beukema su cross di Jimenez e sul tap in ravvicinato di Jovic, che avrebbero potuto indirizzare la sfida su ben altri binari nella finale disputata a Roma.

"Forte tra i pali, non con i piedi e in uscita", era il giudizio che andava per la maggiore nel 2018, quando sbarcò a Bologna.

Forte, tra i pali lo è rimasto. Ma il miglioramento è stato esponenziale, dall’arrivo di Thiago Motta in poi.

C’era una volta un portiere capace di produrre interventi prodigiosi in serie, se messo sotto pressione con continuità, che poteva pagare dazio se chiamato a una parata decisiva in novanta minuti, che è caratteristica di solito richiesta ai portieri delle grande squadre.

Ecco Skorupski è diventato un grande portiere: per un grande Bologna. Con mister Vincenzo Italiano ha fatto un ulteriore salto di qualità: sul piano della consapevolezza. Una consapelezza resa manifesta in estate, quando il portiere polacco ha deciso di scrollarsi dalle spalle il numero 28 che lo aveva sempre accompagnato in tutta la sua carriera, a partire dagli inizi al Gornik Zabrze, passando per Roma ed Empoli fino a Bologna.

A 33 anni è scattato qualcosa nella testa del giocatore: è diventato numero 1 e lo ha fatto nel momento in cui con Motta prima e Italiano poi ha avuto concorrenza in Federico Ravaglia.

Con Mihajlovic non batteva neppure le rimesse dal fondo, lasciate a Gary Medel. Il polacco si è messo in discussione, si è fidato e si è messo sotto a lavorare sodo.

Cresciuto in un calcio dove il portiere era intoccabile. Ha masticato amaro per qualche esclusione, ma senza mai giocare sporco con i compagni. E quel numero 1 se lo è cucito sulla maglia e sulla pelle, con una continuità di rendimento invidiabile.

Con Italiano poi è diventato efficace e sicuro pure nelle uscite, ultimo tassello mancante. Fino a un paio di stagioni fa, sotto i portici i tifosi rossoblù discutevano su quanti punti il Bologna avrebbe potuto avere con un portiere più sicuro.

Oggi si contano quelli che Skorupski ha fatto guadagnare e sono tanti, tra Champions e campionato, senza dimenticare il percorso in Coppa Italia.

Di certezze, in questo percorso di crescita culminato all’Olimpico nella finale vinta con merito dai rossoblù, Skorupski ne ha regalate una buona dose, dando sicurezza al reparto e a una squadra che ha trovato solidità e identità cammino facendo.

"È una cosa bellissima – aveva detto appena sceso dal treno a Bologna, conquistata la Coppa Italia ai danni del Milan– , ce la siamo proprio meritata, perché abbiamo lavorato duro e ci abbiamo creduto fino alla fine. Siamo davvero un bel gruppo, molto unito, questa coppa la dedichiamo ai tifosi che non ci abbandonano mai"

E’ scattato il rinnovo fino al 2026: Lukasz ha proposte dall’Arabia, si discuterà un eventuale rinnovo fino al 2027, una volta terminati i festeggiamenti che Skorupski si è tatuato sulla pelle scrivendo sulla spalla destra la data del 14 maggio 2025. Un giorno storico per lui e per tutta la nostra città, dopo 51 anni la Coppa Italia è tornata finalmente sotto le Due Torri.