
Il presidente Gherardi pronto a festeggiare i trent’anni della società "Vogliamo crescere ancora: in programma due nuove assunzioni".
di Mariateresa Mastromarino
Un circolo virtuoso, quello di EcoSer, che dura da trent’anni. Trent’anni con al centro tutela dell’ambiente e rispetto della natura. Qui, l’impegno concreto dell’azienda di Villanova di Castenaso nella gestione dei rifiuti, anche quelli speciali e pericolosi, a tutto tondo, dal trasporto al recupero fino allo smaltimento.
Presidente Gilberto Gherardi, questo è un anno importante per voi.
"Sì. Compiamo trent’anni di attività. Un trentennale di impegno e sacrificio. Festeggeremo sicuramente".
Come riuscite, dopo tutto questo tempo, a rimanere nella lista delle realtà più virtuose nel settore?
"Grazie a una fatica quotidiana da parte di tutti, con una forte attenzione e predisposizione all’aggiornamento. Ci impegniamo quotidianamente per capire come funzionano le cose, stando di solito un passo avanti ai cambiamenti. Capita, a volte, di essere un po’ indietro, ma mai in ritardo".
Come si è evoluta l’azienda? "EcoSer è cambiata tantissimo e si è trasformata. Nasce dalle mani di un’altra compagnine societaria che però non possedeva l’impianto di stoccaggio di rifiuti. Ora, invece, noi ci occupiamo di tutto ed EcoSer è cresciuta perché svolge diverse attività".
Quali sono i rifiuti che trattate?
"Un po’ tutti. Diciamo che abbiamo un ampio comparto di azione e una folta autorizzazione, da cui escludiamo gli esplosivi e radioattivi. Noi ci facciamo carico dei rifiuti prodotti dalle aziende, dal settore dell’automotive al comparto manifatturiero, gestendo quindi i rifiuti speciali". Cosa si intende con ‘speciali’? "Sono rifiuti speciali quelli prodotti da un’attività. La distinzione, poi, è tra quelli pericolosi e non pericolosi. I pericolosi fanno parte della categoria degli speciali: sono quei rifiuti che possiedono delle caratteristiche per le quali si richiede maggiore cura. Come, per esempio, l’amianto o i solventi. Serve un’attenzione particolare".
Qui è necessario mantere un rapporto diretto con le aziende clienti?
"Certo. Loro si occupano di inserire i rifiuti in stoccaggio temporaneo, in un contenitore o in un recipiente idoneo. A quel punto interveniamo noi: dobbiamo sapere cosa contiene quel contenitori, non commettendo errori nella loro presa in carico per evitare di provocare delle reazioni, specialmente se trattiamo reagenti o liquidi. Poi, indirizziamo il materiale a un impianto di recupero specifico per quel prodotto".
Avete in agenda nuovi obiettivi per il 2025?
"Crescere sul territorio e nel nostro comune di Castenaso. Avremo bisogno di più spazio per ampliare i nostri servizi. La nostra è una posizione territoriale felice, sia dal punto di vista viario sia per il suo tessuto industriale e produttivo".
Intanto, che anno è stato il 2024?
"Un anno fra chiaro e scuro per il quale, comunque, EcoSer è contenta. Abbiamo chiuso con un fatturato di sette milioni di euro, abbiamo il nostro margine e quindi il contesto è stato positivo. Il 2025, invece, è partito un po’ a rilento e le prospettive non sono del tutto rosee. Noi cercheremo lo stesso di confermarci, andando alla ricerca di nuovi clienti e lavorando con maggiore intensità".
Quanti clienti avete a portafoglio?
"Circa duecento realtà aziendali".
Capitolo personale: su quante risorse potete contare?
"Al momento siamo in 22, ma, come dicevo prima, c’è la volontà di crescere e sicuramente faremo due assunzioni programmate, al fine di rafforzare il sistema sia nell’apparato logistico sia sul profilo commerciale". Quali sono i profili che ricercate?
"Il mondo dei rifiuti è molto specifico, dunque servono figure specifiche. È molto complesso reperire risorse nuove che non abbiano mai lavorato nel comparto dell’ambiente. Investiamo tempo nella loro formazione per far accrescere le loro competenze, che si sviluppano poi solo sul campo. Ci sono percorsi di studio universitari legati alle scienze ambientali, ma non che formino il personale. Questo è un problema che, insieme con altre aziende, stiamo cercando di affrontare".
In che modo?
"Vorremmo creare, con un gruppo di altre realtà, una specie di ‘academy’ dove poter fare partire dei percorsi formativi sostenendo anche i candidati".
Nella classifica di tappa ‘ambiente e servizi’ Bologna è risultata settima. A cosa si deve questo leggero miglioramento?
"La cittadinanza tutta si impegna per l’ambiente dimostrando più attenzione. A fare la differenza è l’impegno quotidiano da parte di tutti. Dalle aziende, da chi le governa fino ai dipendenti, ai dipendenti che fuori dal lavoro sono normali cittadini, nella loro vita privata".