LUCA RAVAGLIA
Calcio

Cesena Il calore del popolo bianconero

Il presidente del Centro Coordinamento Checchia: "Quest’anno è successo di tutto, il mondo del tifo sta cambiando"

Il presidente del Centro Coordinamento Checchia: "Quest’anno è successo di tutto, il mondo del tifo sta cambiando"

Il presidente del Centro Coordinamento Checchia: "Quest’anno è successo di tutto, il mondo del tifo sta cambiando"

Dalle stalle alle stelle, quelle che prima le guardavi col cannocchiale e che ora sono dietro l’angolo, ad appena tre turni di playoff di distanza. Il primo dei quali, quello di oggi a Catanzaro, è a gara secca. Il bello dell’amore è che non ha limiti. Il bello dell’amore per una squadra di calcio, è che non corre il rischio di affievolirsi con la routine. Soprattutto quando si parla di Cesena e si pensa a quello che è successo nel corso di questa annata. Praticamente di tutto. E forse il ‘praticamente’ è di troppo. Il popolo bianconero ha vissuto mesi sulle montagne russe, passando dall’adrenalina di vedere una squadra neopromossa veleggiare ai piani altissimi della categoria, al rammarico di dover fare i conti con un inceppamento del motore durato un paio di mesi, da marzo fino all’inizio di maggio. Prima del colpo di reni che è valso la conquista della post season col settimo posto in graduatoria, a pari merito coi sesti, che saranno in effetti i primi avversari sul nuovo cammino di mister Mignani.

E ancora siamo a niente, perché nel calderone stagionale sono finiti anche i divieti e le limitazioni alle trasferte, compresa quella in occasione della gara contro il Brescia, quando ad aspettare il popolo del Cavalluccio c’era quello gemellato delle Rondinelle. Una centrifuga di emozioni che Alessio Cecchia, presidente del Centro Coordinamento Club entrato in carica il 7 febbraio, ha vissuto in primissima persona.

"In effetti – sorride – in appena pochi mesi tutto quello che avrebbe potuto capitare, è capitato. E anche di più. Questo per me però non rappresenta un freno, anzi. Mi rendo conto che il mondo del calcio sta affrontando un passaggio decisivo nella sua storia ed essere qui a viverlo in prima persona rappresenta una sfida importantissima, che deve essere affrontata nel migliore dei modi. E che io voglio vedere con ottimismo".

Il primo riferimento è all’evento di portata nazionale organizzato proprio all’interno della Club House dell’Orogel Stadium Dino Manuzzi il 22 di marzo e che ha coinvolto esponenti dei Centri Coordinamento tifosi di tutta Italia.

"Non è stata un’iniziativa fine a se stessa – riprende Checchia – perché da allora il dialogo e i contatti tra noi sono rimasti costanti. Quello su cui stiamo lavorando è un sempre più costante e proficuo contatto col mondo delle istituzioni, perché è fondamentale far emergere il lato più bello e più virtuoso legato al mondo del tifo, che è anche quello larghissimamente maggioritario: quello della passione sana. Oggi la vera sfida da vincere è fuori dal campo e passa dall’importanza di non scoraggiare l’entusiasmo dei tifosi".

Pure sul terreno di gioco in ogni caso si fa sul serio. Soprattutto contando che di occasioni per continuare a giocare in questa primavera ce ne siano altre. In modo di arrivare a giugno.

"Vivo il mondo del tifo fin da quando ero un bambino ed è ovvio che le vittorie e le sconfitte della squadra occupano tanti dei miei pensieri. A inizio stagione, guardando la rosa appena arrivata in serie B non avrei mai detto che saremmo arrivati fin qui. E invece eccoci, con pienissimo merito. E’ davvero un grande risultato. Detto questo però il mio ruolo mi impone di guardare oltre. Come Centro Coordinamento rappresentiamo un importantissimo punto di riferimento per i tifosi e dobbiamo essere in grado di fornire un ottimo servizio. Dunque quando il Cesena vince è fantastico, ma lo è ancora di più quando una trasferta riesce al meglio e quando vedo che i nostri tesserati si godono appieno il momento".

E’ in ogni caso una questione di circoli virtuosi o viziosi, perché una parte cruciale dell’umore di chi tifa bianconero è influenzato dai risultati che produce chi corre dietro al pallone.

"Le partite finiscono – continua Checchia – e le stagioni passano. Quelle che restano sono le persone che vanno allo stadio, in casa e in trasferta. Molti addirittura da prima che io nascessi. Sono il nostro ‘zoccolo duro’, quelli che a prescindere da tutto ogni volta riempiono buona parte del pullman. Sui gradoni degli stadi sono nate amicizie che dureranno per sempre e dunque la mia prima responsabilità è verso di loro, verso tutti quelli che ogni settimana aspettano che arrivi il sabato o la domenica per poter seguire il Cesena. Dobbiamo fare il massimo per fare in modo che quelle ore e quelle giornate restino davvero nel cuore. E allora in effetti sì, l’aiuto della squadra è davvero importante. A Crotone ci saremo. Ci saremo per vincere. E per continuare a inseguire il sogno della serie A".