I primi passi tra Monza e Pavia

Giovanni Carnevali, manager esperto di calcio e marketing, ha trasformato il Sassuolo da squadra di provincia a realtà di alto livello, con undici stagioni in Serie A. La sua determinazione a superare la retrocessione è evidente nel suo costante impegno.

Milanese, classe 1960, Giovanni Carnevali decide già da giovane di lanciarsi nel mondo del calcio. I primi passi da dirigente li fa negli anni Ottanta tra Monza e Pavia, per poi entrare nell’organigramma di Como e Ravenna negli anni in cui i lariani e i giallorossi disputano la Serie B. Uomo di relazioni solide e amicizie altrettanto solide, esperto di marketing – è amministratore unico di Master Group Sport – è tra i primi ad intuire quanto possa essere efficace la sinergia tra il calcio che conta e quanto, a livello di interesse pubblico e risorse, gli gira attorno. Manager a tutto tondo, irrompe sulla scena neroverde nel 2013, quando Giorgio Squinzi gli affida il ‘suo’ Sassuolo per fare della favola di provincia capace di salire dalla C2 alla massima serie una realtà consolidata ad alto livello.

Lui, prima Direttore Generale e poi anche amministratore delegato della società neroverde, si mette al lavoro: sotto al sua guida arrivano la proprietà dello stadio di Reggio Emilia, la realizzazione del Mapei Football Center e i risultati della squadra neroverde vanno di pari passo, con undici campionati di fila nella massima serie e una robusta fama di ‘laboratorio calcistico’ che il Sassuolo si è costruito nel tempo. Fama appena screziata da quella retrocessione alla quale il dirigente non si è ancora rassegnato, e per ‘sanare’ la quale non smette di lavorare.