Lo slogan della Serie B da anni è "il campionato degli italiani". Andando a vedere le venti partecipanti, si può evincere come la frase sia azzeccata: in una suddivisione più o meno condivisibile abbiamo il nord rappresentato da undici squadre, ovvero Brescia, Cesena, Cittadella, Cremonese, Mantova, Modena, Reggiana, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Sudtirol, il centro da tre, che sono Carrarese, Frosinone e Pisa, e il sud da ben sei compagini, cioè Bari, Catanzaro, Cosenza, Juve Stabia, Palermo e Salernitana.
Un torneo itinerante, dalla Sicilia all’Alto Adige: non è dello stesso avviso, per esempio, la Serie A, che presenta solo Napoli e Lecce come squadre del meridione.
Campionato che attraversa tutta l’Italia è sinonimo di tante tifoserie, e quindi di tanti colori e di tante città che respirano calcio in modo diverso.
La Reggiana l’anno scorso si è affermata come squadra seguita da una delle migliori tifoserie della B: balzò un dato all’occhio fra tutti, ovvero che i reggiani si posizionarono al terzo posto per numero di tifosi portati nel settore ospiti del "Barbera" di Palermo, dietro solo ai tifosi di Sampdoria e Catanzaro.
Non male per essere la trasferta più lunga di tutte. Un nutrito gruppo di appassionati seguì i granata anche a Bari: un’altra trasferta baciata dalla vittoria.
Il campionato che sta per iniziare sarà un vortice di emozioni contrastanti per i supporters granata: le prime vibrazioni sono arrivate già ad inizio mese con la trasferta di Genova, insieme ai cari amici rossoblù, e lo stesso clima d’amicizia ci sarà contro la Cremonese.
La sfilza di derby prevede calde sfide con Parma, Modena, Cesena, ma anche con lo Spezia.
Se la Genova rossoblù è stata un tripudio di sentimenti positivi, non si potrà dire lo stesso della Genova blucerchiata: poca simpatia (eufemismo) e tanti sfottò. Molti reggiani abbinano le trasferte a piccoli weekend trascorsi in giro per l’Italia. Bolzano, per esempio, tra un brezel e una passeggiata in piazza Walther, ma anche la classica foto a Piazza dei Miracoli con la Torre di Pisa.
La trasferta più vicina sarà quella di…Reggio.
Già, perché dopo 16 anni ritorna la sfida coi neroverdi: impari a livello di numero di tifosi, ma sarà comunque ricca di sfottò; sarà anche la stagione del ritorno della Carrarese, col gemellaggio interrotto nel 2015.
L’inizio di domenica prevede il match coi vicini del Mantova, e col passare delle settimane, quando arriverà l’inverno, paradossalmente si alzerà la temperatura nelle tribune con le trasferte al sud.
Veri templi del calcio italiano come il "San Nicola" di Bari e il "Barbera" di Palermo (e la bellezza delle due città) portano anche ai dolci ricordi delle vittorie dell’anno scorso, per trasferte memorabili di fronte a tifoserie da Serie A.
Reggiana che fu all’altezza sia in campo che sugli spalti. Poi la Calabria con Cosenza e Catanzaro ad inizio marzo, e le due new entry della Campania pronte a colorare la B (Salernitana e Juve Stabia).
Amplificherà i decibel anche il "Benito Stirpe" di Frosinone, con le tribune che avvolgono il prato quasi all’inglese.
Un po’ di numeri dell’anno scorso: le 19 gare interne della Reggiana registrarono in totale circa 186mila supporters, per una media di circa 9785 tifosi a partita. Il picco nel derby col Parma (16.121), il minimo toccato col Sudtirol (7598). Una squadra ha fatto il record interno di spettatori proprio ospitando la Reggiana: la Sampdoria con 27.086 spettatori. Cifre a parte, sarà un’altra stagione di grande spettacolo attorno ai 22 in campo.