MAURO MALAGUTI
Calcio

Mirco, sei nell’Olimpo Spal. Con Massei e Capello: "La mia missione era qui"

Antenucci chiude con 50 sigilli, a due reti da Oscar: è il sesto bomber di sempre. E quando a Bari disse: "Devo rientrare a casa". Sarà tedoforo per la città. .

Antenucci chiude con 50 sigilli, a due reti da Oscar: è il sesto bomber di sempre. E quando a Bari disse: "Devo rientrare a casa". Sarà tedoforo per la città. .

Antenucci chiude con 50 sigilli, a due reti da Oscar: è il sesto bomber di sempre. E quando a Bari disse: "Devo rientrare a casa". Sarà tedoforo per la città. .

Malaguti

Su tutti c’è Oscar, non si discute: neanche nei recenti anni di serie A la Spal ha potuto disporre di un regista-rifinitore-goleador-bandiera-trascinatore come l’oggi novantenne Massei, tuttora nume titolare dei colori biancazzurri. Poi certo, Capello, Bozzao, Boldrini, Mongardi, Donati, Pezzato, Floccari, Petagna e altri che tutti è impossibile ricordare. E in questo gotha sub-argentino di diritto figura anche Mirco Antenucci, per tutti Ante7, che chiude una carriera brillantissima in assoluto, e molto felice anche a Ferrara, ben oltre i 40 anni e con un bottino di mezzo centinaio di gol. Lo statistico avrebbe il dovere di ricordare che con i suoi 50 sigilli in campionato in biancazzurro, Mirco si ferma a due reti da Massei diventando il sesto bomber Spal di ogni tempo: se si contano anche i 2 in Coppa Italia, allora si deve ricordare che l’argentino nella medesima manifestazione ne mise ben 9. Ma l’esercizio matematico è pedante ed antipatico. Non rende la statura del calciatore. In fondo Pezzato e Cancellato i loro li fecero tra C e B, e Barbieri e Romani agirono nel calcio pionieristico tra le due guerre, tutto votato all’offensiva. Così, se si va a controllare il peso dei gol, non può non spiccare che con questi colori Mirco ne ha infilati anche 16 in A andando una volta in doppia cifra, e poi i 18 in una sola stagione di B che hanno favorito il grande rientro della Spal nel calcio che conta dopo 49 anni di assenza: infine con gli 11 realizzati da over 40 ha permesso una salvezza difficile e risicata alla quarantesima di quaranta interminabili fatiche (per gli spettatori lo sono state di sicuro…). Quindi addio alle aride cifre, e via libera alla celebrazione del goleador, del capitano, del simbolo di due Spal attraverso due dirigenze che hanno fin qui ottenuto risultati di segno opposto.

Lasciò orfani e vedove in gran quantità, Antenucci, quando dopo una stagione da cinque gol in A venne ritenuto agli sgoccioli e ormai poco competitivo a quel livello. Mirco passò al Bari per una nuova missione, scendendo addirittura in serie C. Con 34 reti nelle prime due stagioni portò i galletti in B, e poi con altri 29 arrivò a sfiorare la promozione in A riuscitagli a Ferrara. E diventa il secondo bomber di sempre in biancorosso. Al termine dell’ultima partita di playoff, la finale persa in casa col Cagliari, tornò a far sognare Ferrara dicendo sul campo: "Devo rientrare a casa, ho una missione da compiere". La sua missione si chiamava Spal, e poco importa che sul campo si sia rivelata per la squadra un doppio flop, in due stagioni sofferte spesso sull’orlo del baratro della serie D. L’ultimo exploit racconta di 11 gol che durante l’inverno hanno tenuto a galla la barchetta prima del rovente finale e dei playout. Ora che si ritira dopo una esemplare carriera iniziata nel 2002 a Giulianova, il “lupo” ha completato la sua “ferraresizzazione”: a gennaio sarà il tedoforo dei prossimi giochi olimpici per nome e per conto di Ferrara, portando la sacra fiamma, mentre la moglie ha già aperto una sua attività con un’amica e socia. Rimarrà qui tra noi, dopo 773 partite ufficiali (di cui 75 al Leeds in Championship inglese), e 225 gol: e si spera che la Spal ne tenga conto nel suo organigramma futuro.