LORENZO LONGHI
Calcio

Quel match che segnò il destino di Azzi. L’ultima in Coppa un’altalena di emozioni

L’8 agosto del 2022 in un ’Braglia’ bollente i canarini in diretta tv battono ed eliminano la squadra di Dionisi. E il brasiliano diventa uomo mercato

L’8 agosto del 2022 in un ’Braglia’ bollente i canarini in diretta tv battono ed eliminano la squadra di Dionisi. E il brasiliano diventa uomo mercato

L’8 agosto del 2022 in un ’Braglia’ bollente i canarini in diretta tv battono ed eliminano la squadra di Dionisi. E il brasiliano diventa uomo mercato

L’ultima volta non mancò nulla: la diretta tv in chiaro, tanti gol, una gara dall’andamento tutt’altro che scontato, un giocatore autore della prestazione della vita, pure qualche strascico. L’ultima volta, l’ultimo derby in ordine di tempo tra Sassuolo e Modena, l’8 agosto 2022 in Coppa Italia, si giocò al Braglia in un pomeriggio caldissimo, ma visse momenti ancora più caldi dopo la partita. Con ordine, allora, e cominciamo dal calcio. Prodromi: il Modena di Tesser era neopromosso in B, il Sassuolo di Dionisi veniva da un undicesimo posto in A, e ciò significa che c’era una categoria di differenza, e pure qualcosa di più, fra le due contendenti. La sfida valeva per i trentaduesimi di finale ed era il debutto stagionale ufficiale per i neroverdi, mentre il Modena aveva già battuto il Catanzaro per 3-1 nel turno preliminare, il 31 luglio. Calcio d’inizio alle ore 18, il Modena di Tesser scende in campo con Oukhadda, Pergreffi, Cittadini e Azzi davanti a Gagno, Gargiulo, Panada e Magnino in mediana, Mosti dietro all’ex Falcinelli e a Diaw. Dionisi schiera il miglior Sassuolo: Consigli in porta, Muldur, Ayhan, Ferrari e Kyriakopoulos dietro, Frattesi, Henrique e il debuttante Thorstvedt a centrocampo, davanti Berardi, Raspadori – sua penultima partita in neroverde – e Ceide. Senza stare a riscrivere a due anni di distanza la cronaca di quella gara, basti pensare che quello che era considerato il Davide di allora battè Golia: finì 3-2 per un Modena che andò in vantaggio dopo una decina di minuti con un sinistro di Falcinelli, il classico gol dell’ex, raddoppiò con un tap in di Mosti, subì nel recupero del primo tempo il rigore di Berardi che accorciò le distanze ma si portò ancora a +2 a inizio ripresa con Mosti, e il 3-2 di Ayhan arrivò solo nel finale. Passò il Modena, contro il pronostico. Sin qui il risultato. Quella, però, fu la partita che consacrò Paulo Azzi: fra i 500mila spettatori della diretta Rai, evidentemente, in tanti strabuzzarono gli occhi, addetti ai lavori in primis, al punto che arrivarono offerte a stretto giro da Atalanta, Lens e Midtjylland, tutte respinte al mittente. D’un tratto, però, il mancino era diventato un uomo mercato, e ad aggiudicarselo sarebbe stato, nel gennaio seguente, dopo mille voci, il Cagliari. Azzi fu, semplicemente, formidabile, nel posto giusto al momento giusto. A partita finita, nel parcheggio del Braglia andò in scena un altro episodio che fece molto discutere, quando Berardi, insultato pesantemente da un tifoso del Modena), reagì rincorrendolo e desistette solo perché braccato da un addetto alla sicurezza e da Antonio Narciso, il portiere gialloblù, che evitarono che la situazione degenerasse ulteriormente.

Le immagini amatoriali girarono a lungo: Berardi si scusò per la reazione (il provocatore non pare si sia mai scusato) e patteggiò con la procura federale un’ammenda da 3mila euro che venne devoluta alla Polisportiva San Vito. Detto questo, è singolare notare come, se si parla dei protagonisti in campo allora (tralasciando chi rimase in panchina senza giocare, come Obiang, D’Andrea, Ponsi e Abiuso) e si dà un’occhiata alle rose attuali, invece che due anni e spiccioli sembrano esserne passati almeno il doppio. Dei 16 giocatori che giocarono quella partita con la maglia del Sassuolo, solo due fanno parte oggi del gruppo neroverde, e curiosamente si tratta di due giocatori che hanno parecchi estimatori, vale a dire Thorstvedt e Berardi. In porta c’era Consigli, che de iure è ancora un giocatore del Sassuolo ma non fa parte della rosa di Grosso e dunque non può essere inserito nel novero. Un po’ di più sono i reduci del Modena: Gagno, Pergreffi (infortunato), Gerli e Magnino, comunque appena 4 sui 16 che giocarono, anche se poi oggi nella rosa dei gialloblù c’è Defrel, che quel pomeriggio di agosto disputò all’incirca un quarto d’ora, in neroverde. Fanno 7 su 32 in totale. Intanto, da allora, ma altrove, Raspadori –il cui retropassaggio sbagliato lanciò Falcinelli sul gol del vantaggio – ha vinto uno scudetto col Napoli, Frattesi uno con l’Inter e si è scoperto bomber in Nazionale, Ayhan gioca con Osimhen al Galatasaray, Muldur è allenato da Mourinho al Fenerbahçe, Nicola Mosti una giornata così non l’ha più vissuta, Azzi è in A, il Sassuolo non più invece (si sarebbe salvato comodamente quell’annata, non quella successiva), ed è proprio per questo che il derby tornerà non più solo in coppa ma in campionato.