I suoi scatti raccontano storie colme di sentimenti e poesia. Emozionano, fanno sognare e sorridere. Sono attimi fugaci, soffi di eternità, potenti come un bacio fra due innamorati. A Robert Doisneau, maestro francese della fotografia del Novecento, la città di Riccione dedica una mostra intensa e raffinata: ‘Un Certain Robert Doisneau’, in allestimento a Villa Mussolini fino al 12 novembre. Curata dall’Atelier Robert Doisneau e realizzata a partire dalle stampe originali della collezione, l’esposizione è un progetto di Francine Deroudille e della sorella Annette – le figlie dell’artista – che hanno selezionato da 450mila negativi, prodotti in più di 60 anni di attività, le oltre 140 foto che testimoniano la sua appassionante storia autobiografica. Foto in bianco e nero e a colori, dagli anni ‘30 alla fine degli anni ‘80. Doisneau, che amava considerarsi un ‘pescatore di immagini’, ha raccontato Parigi, le sue strade e i suoi protagonisti, uomini e donne colti nei loro gesti quotidiani e nelle loro fragilità, ma anche il mondo operaio e quello dell’infanzia. Ha iniziato tra il 1929 e il 1930 rappresentando Parigi e la periferia di Gentilly, dove nasce nel 1912, per arrivare a creare foto iconiche come ‘Il bacio davanti all’Hôtel de Ville’, ‘I fratelli’, ‘La lezione’. E, ancora, scatti che restituiscono la città occupata con immagini celebri, come ‘Il cavallo caduto’ del 1942, fino a immortalare con il suo obiettivo personaggi come Orson Welles, Simone de Beauvoir, Jacques Prévert. Il percorso riccionese si apre con la sezione introduttiva ‘Robert Doisneau’ che presenta le sue vicende biografiche con scatti dall’Album di famiglia, dall’anno della sua nascita al ritratto del 1985 nell’atelier di Montrouge.
La sezione successiva è dedicata a ‘Paris’, tra piazze, palazzi, banlieue, documentandone i mutamenti, dagli anni della guerra agli anni ’80, a cui si aggiungono scatti a colori e una rassegna delle Petites boutiques. La sezione che segue, la più ampia della mostra, è dedicata a ‘Les parisiens’, al popolo parigino al lavoro o in festa, nei boulevards, nei bistrots o nei locali di notte. A ‘Les enfants’ è poi dedicata una serie di foto: l’infanzia è restituita attraverso bambini, solitari o ribelli, colti in momenti di libertà e di gioco. Ed ecco, poi, la ‘Mondanité’ con la macchina fotografica di Doisneau che per “Vogue” si introduce negli eventi più esclusivi e alla moda. Il percorso, infine, si conclude con i ritratti dedicati alle ‘Célebrités’ della Parigi del suo tempo, molti dei quali erano amici, come Alberto Giacometti, Colette e Pablo Picasso.
Lina Colasanto