Vacanze riccionesi per il marciatore Alex Schwazer, campione olimpionico della 50 chilometri a Pechino 2008. Squalificato per doping fino al 2024, l’archiviazione del procedimento penale due anni fa in Italia, non è stata accettata dalla giustizia internazionale e dall’Agenzia mondiale antidoping. Ma Schwazer va a testa alta. A Riccione con la moglie Kathrin Freund e i due figli Ida, sei anni, e Noa di due, si concede momenti di relax, alternati a bagni in mare e allenamento sul lungomare.
Riccione vecchio amore?
"Fin dai primi anni Novanta ho trascorso le vacanze estive sulla riviera romagnola. Di questa terra ho bellissimi ricordi, venire qui significa fare la vera vacanza. Abbiamo scelto un albergo piccolo, ma molto bello, perché io e mia moglie preferiamo strutture dove ci si possa sentire in famiglia".
Che ricordi ha delle prime vacanze?
"Sono tanti e gioiosi. All’inizio si andava nel Ravennate, quando mio padre ha smesso di venire in vacanza, io mio fratello e mia mamma arrivavamo qua in treno alternando Riccione con Gabicce e Cattolica. Considerato il maltempo, eravamo un po’ scettici sul tornare a Riccione, ma qui le persone si sono date da fare, così non ci siamo neppure accorti dell’alluvione e dei disastri che ci sono stati. Abbiamo trovato tutto perfetto. La gente è stata super! Sono rimasto stupito di come qui tutto sia tornato alla normalità in pochissimo tempo".
Come trascorre la giornata al mare?
"Colazione, pranzo e il resto sempre in spiaggia, perché nostra figlia ama stare in acqua e il piccolo giocare sulla sabbia. Non lavorando, di mattina mi godo un’ora e mezzo di allenamento sulla pista ciclabile, da Riccione arrivo fino a Cattolica. Un’occasione per imbastire amicizie com’è successo con Claudio Cecchetto".
Tornerà in riviera?
"Il 9 settembre sarò a Rimini per il Festival della cultura sportiva,
poi verremo ancora a Riccione con la famiglia, perché qui tutto ci soddisfa, dall’hotel Sporting che ci ospita, al ristorante Da Lele, fino al Bagno Luciano".
Cosa s’aspetta dal futuro?
"Dopo la squalifica non potevo più fare l’atleta, dal 2016 faccio l’allenatore. Per il futuro spero che i miei figli continuino a crescere come ora. Andrò avanti con la mia professione, sport che, oltre a momenti difficili e duri, mi ha dato tante soddisfazioni".
La sua avventura sportiva è una serie televisiva.
"La serie ha avuto una grande risonanza. L’ho subito accettata, perché ritengo che sia stata una grande occasione per raccontare senza filtri gli episodi della mia storia".