
Da domani i raggi torneranno a illuminare la guglia dopo 3 mesi di buio. La frazione è meta di escursioni storico-ambientali
Magrignana di Montecreto, in occasione del patrono san Geminiano tornerà a ’rivedere’ il sole. Dal 31 gennaio, infatti, il sole illuminerà la guglia del campanile ponendo fine a circa tre mesi di ombra in cui i raggi solari non hanno raggiunto direttamente il paese. Una tradizione che solitamente viene celebrata con una festa: rinviata per maltempo domenica scorsa, sarà recuperata non appena le condizioni meteo lo consentiranno. "Sarà bello rivedere assieme, anche solo per un giorno – dicono alcuni nativi del borgo – tutti coloro che hanno le loro radici a Magrignana. Un modo per far rivivere il paese nel significativo momento in cui si vede il primo sole dell’anno". Tanti turisti intervengono e sensibilizzano la volontà di interventi per rivitalizzare il borgo, abitato ora stabilmente da sole 4 persone ma che erano 184 nel 1894, scesi a 40 agli inizi degli anni ’60, con l’inarrestabile calo anni 2000. Il borgo si rianima comunque nelle case restaurato nei periodi vacanza.
La festa 2025 si svolgerà nella parte bassa del borgo, in quanto nella parte alta sono in corso i lavori di ristrutturazione della chiesa al tetto, alla canonica, ai servizi con finanziamento dall’Unione Europea. Ma per altri lavori come la tinteggiatura della facciata "i fondi derivanti dalle feste non bastano – dicono i referenti del Comitato – quindi invitiamo a contribuire tramite bonifici alla parrocchia: una targa ricordo dei benefattori sarà affissa all’interno della Chiesa". Al termine dei lavori, con appositi impianti di sicurezza, farà ritorno il pregevole dipinto del ‘500 da poco ritrovato dopo 30 anni, restaurato e riconsegnato alla parrocchia.
In progetto anche il recupero e adeguamento funzionale per la formazione di un presidio di informazione e accoglienza sul cammino della via Romea Germanica Imperiale.
Dopo le raccolte fondi negli scorsi anni a cura del Comitato volontari, ora vi sono i lavori commissionati dalla Parrocchia di Montecreto finanziati dall’Unione Europea (progetto Next Generation) grazie alla richiesta di contributo portata avanti dallo Studio Sergio Macchitelli Architetto in collaborazione con la Diocesi di Modena, per salvare finalmente il sacro edificio risalente al 1669 dal degrado in cui versava. All’interno si trovano una croce in stile del ‘500, un soffitto ligneo del ‘700 e tante altre ricchezze tutte da ammirare. Il borgo ora quasi disabitato per molti mesi all’anno si ripopola nei periodi estivi grazie a varie seconde case, ma in passato era molto abitato essendo un apprezzato nodo commerciale del castagno lungo il torrente Scoltenna. Magrignana è attualmente meta di escursioni storico-ambientali, a piedi o in mountain bike, essendo servita dalla sentieristica CAI e meta di tutte le associazioni di escursionismo. Da vedere la vecchia fontana, il lavatoio e tanti scorci più che suggestivi. Altre località in cui in questi giorni sta tornando la luce diretta del sole sono Fontanini di Pievepelago e La Fola di Riolunato. La collocazione di tali paesi fu scelta dai vecchi abitanti per lasciare al sole i terreni coltivati, unico mezzo di sussistenza, sacrificando all’ombra le abitazioni. Per una località simile sulle Alpi di Domodossola, è divenuto famoso nel mondo il sistema per far giungere comunque l’illuminazione solare nelle valli più buie mediante specchi metallici rifrangenti. Anni fa se ne parlò, ma senza seguito, anche per Magrignana per aumentarne l’attrattiva turistica.
Giuliano Pasquesi