"Attenti, al PalaVerde sarà dura per tutti"

Michele Antonutti ha il cuore diviso a metà: "Treviso è una squadra nuova, ma sta crescendo e in casa avrà una forza maggiore"

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di Francesco Pioppi

Indimenticato protagonista della Trenkwalder che nel 2012 conquistò la Serie A dopo una cavalcata entusiasmante e che per la prima volta si affermò a livello europeo, con l’Eurochallenge vinta nel 2014, Michele Antonutti è sempre uno dei veterani più informati su quelle che sono le dinamiche del ‘pianeta basket’. Con la consueta disponibilità, l’ex capitano biancorosso ci ha dato una mano ad inquadrare la Serie A e soprattutto la prima giornata, con il ‘derby’ del suo passato tra Nutribullet Treviso (dove ha giocato quasi due anni, sempre con Menetti) e Unahotels.

Antonutti, sappiamo che è sempre aggiornato sulle vicende delle sue ex squadre e soprattutto della Pallacanestro Reggiana.

"Reggio come sapete è un posto speciale per me e sono ancora in contatto con tante persone che mi dimostrano il loro affetto. Credo che sia stata allestita una squadra molto competitiva e che rispetto all’anno scorso si è allungata parecchio per poter essere protagonista in entrambe le competizioni, Coppa e campionato. Ho poi letto anche del colpo di Ponitka e credo che vada fatto un plauso alla società che è riuscita a prendere un giocatore fortissimo e poi a monetizzare: ha avuto un’altra grande visione".

Qualche tifoso potrebbe obbiettare che sarebbe stato meglio vederlo all’opera assieme a Cinciarini e compagni...

"Li capisco perché si tratta di un grande campione, ma c’è stato il ritorno di Menetti che conosce benissimo l’ambiente e il volante dell’automobile biancorossa è sempre nelle mani sicure del ‘Cincia’ che con il coach ha grande feeling: io sono ottimista".

L’attuale capitano della Unahotels è stato il primo giocatore a chiudere il campionato italiano con una doppia doppia di media per punti (11,5) e assist (10): qualcosa di mostruoso, soprattutto se si pensa che a giugno ha compiuto 36 anni.

"Il record è straordinario, ma non sono sorpreso perché lo conosco bene ed è un esempio di estrema professionalità, di grande cultura del mantenimento fisico e si merita questi traguardi. Alla sua età a quel livello ci resti solo se sei un super professionista e ogni anno aggiunge qualità al suo gioco".

Parliamo di Treviso.

"Ha degli obbiettivi diversi, almeno in partenza, rispetto a Reggio. Ha avuto un cambiamento dopo la fine di un ciclo e magari ci vorrà un po’ di pazienza anche se seguendo un po’ il precampionato li vedo in crescita. Credo che gran parte della loro stagione dipenderà da come interpreteranno le partite in casa: il PalaVerde aggiunge un coefficiente di forza importante".

Finalmente anche Reggio avrà il ‘suo’ PalaBigi.

"Mamma mia quando ho letto la notizia mi sono venuti i brividi, perché sono tornato col pensiero a quegli anni magici, quando il pubblico ci trascinava anche a grandi imprese. Sono felice che finalmente anche i nuovi giocatori possano rivivere quelle emozioni".

Non ci ha dato il suo pronostico per la partita...

"Alla prima c’è sempre grande curiosità e mi piacerebbe andarla a vedere. Credo che sarà importante capire come Reggio affronterà l’impatto con il PalaVerde che sarà molto caldo".

Ci stavamo dimenticando di lei, inossidabile bandiera nella sua Udine. A cosa puntate?

"Molto bene, tentiamo di nuovo la scalata al sogno che ultimamente ci è sfuggito (la promozione in Serie A, ndr). La società è pronta, ha fatto grandi sforzi ed è una piazza storica che merita il massimo palcoscenico".

Come dimostra la carriera di Cinciarini, suo coetaneo, a 36 anni si può essere ancora molto performanti, ma sta iniziando a chiedersi cosa farà Antonutti ‘da grande’?

"Non mi piace pensare troppo nel lungo periodo, ma nel frattempo ho dato vita un camp che ha numeri tra i più grandi d’Italia: si chiama ‘All Star Basketball Accademy’ ed è un progetto che sicuramente porterò avanti e che coinvolge anche tanti ragazzi delle zone di Reggio e Treviso".