Aviatore senza tempo. La passione di Duilio nato vicino alla pista: "In volo a 90 anni"

Pasini ha quasi un secolo. E’ cresciuto guardando gli aerei decollare "Se avessi avuto tanti soldi avrei riempito un intero campo d’aviazione".

Aviatore senza tempo. La passione di Duilio nato vicino alla pista: "In volo a 90 anni"

Aviatore senza tempo. La passione di Duilio nato vicino alla pista: "In volo a 90 anni"

Aviatore, falegname, fabbro, appassionato di automobili, mano e cervello fino. Se ti dice sorridendo "la terza elementare l’ho fatta due volte poi basta, era meglio fare altro" va preso con le molle perché basta girarsi nel corridoio di quello che appare un mausoleo alla passione per la meccanica per trovare una pergamena appesa. E’ una laurea Honoris causa in meccanica avuta nel 2019, quando Duilio Pasini aveva 93 anni. Oggi ne ha 97 ma l’età non tragga in inganno. Duilio, nella palazzina di viale Veneto dove vive, è un padrone di casa, artigiano e factotum. Il via vai è continuo. Da chi gli chiede di mettergli a posto l’Ape, a chi la porta di casa e così via.

Ci ha accolto in casa sua ed è stato subito un tuffo nell’arte di reinventarsi, del trasmettere la passione per la vita attraverso il creare. Su uno dei banchi di lavoro di quella che appare come una enorme officina deposito c’è un modello funzionante di un’antica macchina che serviva per la battitura del grano. Di passioni Duilio ne ha tante. Ma non quella per le moto che ha lasciato ai figli e al nipote Mattia, pilota vincente nel motomondiale. "A me le moto non piacciono. Una volta un amico mi prestò una MV. Feci da Rimini a Riccione steso su quel manubrio basso e stretto, con il passeggero che sembrava un palo dritto dietro di me. Quando sono arrivato a casa ho detto mai più, meglio la mia Lambretta". Nonno Pasini guarda più in alto. Quando parla del volo e degli aerei gli brillano gli occhi. "Ho pilotato fino a poco tempo fa. Decollavo dall’aviosuperficie di Poggioberni assieme a un amico". Anche in quel velivolo c’è la capacità di arrangiarsi di Duilio. "Un giorno un amico mi dice che dalle parti di Pescara un piccolo Yuma ha dovuto fare un ammaraggio, e viste le condizioni lo buttano. ‘Aspetta’, gli dico, ‘vengo a vedere io’. Mi avevano detto che era vicino alla costa, dunque poteva essere messo bene. Così ho fatto. L’ho preso, portato a casa e messo a posto".

Spostandosi in casa si trovano pale di aerei, eliche, parti di elicotteri e persino un faro appartenuto a una nave cargo russa. Ma la passione più forte di Duilio resta il volo. Un legame con il cielo nato quando era ancora un bambino e viveva a ridosso dell’aeroporto di Miramare. "Quella volta non c’erano le recinzioni. Gli aerei erano lì, parcheggiati e ci si poteva avvicinare. Quando durante la guerra ci fu la caduta e la proclamazione della Repubblica di Salò, per qualche settimana gli aerei rimasero incustoditi. In quel periodo, prima dell’arrivo dei tedeschi, diedi ospitalità ad alcuni piloti dopo che l’esercito italiano si sfaldò". Nel primo dopoguerra "con una coperta degli inglesi mi feci il cappotto". Intanto la passione per il volo era sempre lì. Quando i figli erano piccoli, la domenica Duilio li portava all’Aeroblub a vedere gli aerei decollare. "Se avessi avuto soldi a volontà, il campo di aviazione lo avrei riempito". All’Aeroclub si andava in auto. Duilio ne colleziona diverse, tutte d’epoca inclusa una bellissima Citroen, una jeep Willy, una Cinquecento e un camioncino del 1923. E’ un Amnsaldo , usato come carro soccorso dall’officina Sartini di Rimini, sommerso da motori all’interno dell’officina. Ma chiedergli se è in vendita è inutile. "No, per il momento non vendo niente".

Andrea Oliva