di Stefano Luppi
Tommaso Leone, presidente provinciale di Confcommercio Modena, c’è ripresa dopo il Covid?
"Alla fine del 2022 il panel di oltre 4mila imprese associate del commercio, del turismo e della ristorazione ci ha consegnato un quadro di generalizzata ripresa nei settori della ristorazione e del turismo, mentre il comparto del commercio ha chiuso con una flessione delle vendite, seppur non pesante, causata in particolare dall’esplosione dei costi energetici".
La bolletta energetica continua a essere salata?
"In apertura dell’ultimo Forum Confcommercio-Ambrosetti il nostro presidente nazionale Carlo Sangalli ha rilanciato con forza l’allarme: quest’anno le imprese del terziario di mercato saranno costrette a una spesa energetica complessiva di circa 38 miliardi, molto al di sopra dei 13 miliardi del 2021. Credo siano sufficienti questi numeri".
E l’inflazione alta?
"L’elevata inflazione, che alla fine del 2022 aveva toccato quasi il 12% e ora è in lieve riduzione, ha eroso e inciderà sul potere di acquisto di tante famiglie. Ne faranno le spese la distribuzione alimentare e i negozi di prossimità".
Soluzioni?
"È necessario sostenere con ogni mezzo le prospettive di crescita del Paese, anche utilizzando i miliardi del Pnrr. Occorre ristrutturare la tassazione, in modo che le imprese non abbiano più il fisco come improduttivo azionista di maggioranza e i lavoratori devono avere buste paga più pesanti da destinare così anche ai consumi".
C’è un problema disoccupazione a Modena?
"Qui la disoccupazione resta stabile e i comparti del turismo e della ristorazione vivono semmai un problema inverso: manca personale e ormai siamo di fronte a una vera emergenza. Solo nella filiera turistica e nel commercio, quest’anno rispetto al ’22 ci sarà bisogno a livello nazionale di 560mila lavoratori in più, ma il 40% sono introvabili per mancanza di competenze".
Come si può intervenire?
"Con investimenti cospicui e mirati sulle politiche attive più che con aiuti a stare a casa. Sì all’apprendistato e occorre orientare sempre più il mondo dell’istruzione e della formazione, come sta facendo la Regione, verso le competenze e i ruoli richiesti dalle imprese".
Sul fronte sicurezza come vanno le cose?
"Non bene, in particolare a Modena, dove è in atto da mesi una recrudescenza di fenomeni di microcriminalità che colpiscono anche le nostre attività e hanno spesso come protagonisti giovani immigrati, mandati in Italia a delinquere".
Cosa serve secondo lei su questo punto?
"Servirebbe anzitutto uno scatto di maturità da parte della politica, perché i temi tra loro strettamente connessi della sicurezza e dell’immigrazione smettano di essere materia di scontro quotidiano. Ci sono priorità su cui intervenire. Un esempio? Il sindacato di polizia Siulp ha raccontato la relativa assenza di alloggi per gli agenti di nuovo incarico arrivati a Modena, quindi noi abbiamo siglato un’intesa con il Siulp con l’obiettivo di far trovare agli agenti in tempi rapidi alloggi adeguati e a prezzi accessibili, collaborando con agenzie e proprietari immobiliari di Confappi Confcommercio".