
di Paolo Tomassone
Il gruppo Coesia è una delle realtà di punta dell’alta tecnologia industriale, che ha fra l’altro a Fiorano una delle sue basi qualificate. Dove portereste un gruppo di top manager di un’azienda così importante per farli immergere nella realtà del nostro territorio? Al Palazzo Ducale di Sassuolo? Alle Salse di Nirano? In un’acetaia o in un caseificio? Tutte ottime idee, anche se un po’ già viste. Alla System Electronics è venuta forse l’idea più centrata: fare toccare con mano i prodigi che l’alta tecnologia può realizzare se applicata alla salute delle persone. Così la visita per i top manager è stata centrata sulle avanzatissime tecnologie che il nostro territorio offre nell’ambito delle strumentazioni sanitarie: la sala ibrida e il robot Da Vinci.
"È significativo e ci riempie di soddisfazione che il management di un gruppo così importante abbia scelto la nostra azienda come simbolo di eccellenza tecnologica della nostra città – ha detto il direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria, Claudio Vagnini –. Come sanità pubblica non possiamo che essere orgogliosi di rappresentare un modello. Per ragioni logistiche si è scelto di invitare i manager a Baggiovara, ma abbiamo presentato tutta la piattaforma chirurgica dell’azienda che è incardinata su entrambi gli ospedali". I chirurghi, gli infermieri e i professionisti tecnici hanno spiegato il funzionamento delle tecnologie presenti in ospedale e le novità introdotte nelle sale operatorie che consentono di raggiungere risultati unici in Italia. Lo dimostrano i numeri: tra il Policlinico e l’ospedale civile di Baggiovara attraverso il Da Vinci nel 2022 sono stati effettuali 512 interventi e quest’anno se ne contano già 233 tra chirurgia generale, urologia, ginecologia, chirurgia pediatrica, otorinolaringoiatria e chirurgia epato-bilio-pancreatica. L’utilizzo del robot consente di eseguire interventi di alta precisione e molto meno invasivi rispetto agli interventi chirurgici tradizionali, con benefici sui pazienti a cui viene ridotto il tempo di degenza e di convalescenza e sui bilanci dei nosocomi.
L’interno di una navicella spaziale è la cosa che più assomiglia alla sala ibrida di Baggiovara dove si eseguono procedure chirurgiche e contestualmente diagnosi immediate con possibilità di controlli e verifiche dell’andamento dell’intervento, senza mai spostare il paziente. Questo consente di agire con più precisione, tempestività e sicurezza sul paziente, in quanto l’intervento chirurgico può essere adattato all’evolversi del quadro clinico, controllando il risultato in tempo reale attraverso schermi e monitor. La sala è pensata per essere compatibile con tecniche chirurgiche multidisciplinari e sempre meno invasive, cioè basate su piccole incisioni chirurgiche con conseguente riduzione delle complicanze e un netto miglioramento dei tempi di recupero del paziente. Qui si eseguono interventi di diverse specialità, con prevalenza quelli di chirurgia vascolare. Dal 2019 a oggi la sala ibrida ha ospitato 2.650 interventi di cui 490 in regime di emergenza-urgenza.
"È stupefacente vedere come si sia riusciti a coniugare la grande capacità del fare dei medici con le tecnologie robotizzate – è il commento dell’amministratore delegato della divisione Ims del gruppo Coesia, Valerio Soli –. È sicuramente un conforto anche per noi sviluppatori di tecnologie avere una prova concreta di quanto il nostro lavoro possa essere utile a una missione sociale come quella che viene portata avanti ogni giorno in ospedale. Ancora di più a Modena, una piccola realtà ma già molto avanti nello sviluppo tecnologico medico e assistenziale dei pazienti. Abbiamo avuto modo di visitare una realtà di eccellenza che ci rende orgogliosi di essere industrialmente parte di questo territorio".