STEFANO LUPPI
Eventi e fiere

Il polso dell’economia "L’export è da record, locomotiva turismo Tessile da rilanciare"

Il punto di Giuseppe Molinari, presidente della Camera di commercio "Buoni numeri all’inizio dell’anno, ora prevediamo una frenata del Pil. Bene anche l’occupazione, ma si fatica a trovare personale qualificato".

Il polso dell’economia  "L’export è da record,  locomotiva turismo  Tessile da rilanciare"
Il polso dell’economia "L’export è da record, locomotiva turismo Tessile da rilanciare"

di Stefano Luppi

"Abbiamo avuto anche a Modena anni colmi di problemi tra covid, guerra in Ucraina, prezzi di energia e materie prime alle stelle, inflazione molto elevata. Anche se il Pil della nostra provincia quest’anno sarà più basso di quanto ipotizzato, siamo comunque la settima-ottava provincia italiana per export. Oggi i comparti di meccanica, motor e food valley, ceramica, trasporti, biomedicale e turismo vanno bene, mentre occorre risollevare il tessile". Giuseppe Molinari, ingegnere modenese, sessantenne, amministratore della storica azienda di famiglia Caffè Molinari, come presidente della Camera di commercio di Modena ha ogni giorno sott’occhio il comparto gialloblù.

Molinari, qual è la situazione economica?

"Il Covid è passato ed è stato un momento durissimo per tutti, ma non è stata né la prima né l’ultima difficoltà di questo periodo. Oggi abbiamo la guerra scatenata dalla Russia, ma fino all’anno scorso hanno ‘giocato’ da protagonisti anche l’aumento fortissimo delle materie prime e l’inflazione arrivata a oltre il 10%, con gli aumenti del comparto energetico già presenti prima del conflitto in Ucraina. Infine, c’è stata la speculazione dei fondi di investimento che incide sulle commodities, anche se oggi l’inflazione è un poco calata e l’energia è rientrata nei valori pre-crisi".

Quindi la situazione migliora?

"Penso al caffè, un settore che ben conosco, il secondo per valore dopo il petrolio: il suo prezzo resta sempre molto alto mentre sono rientrati quelli delle commodity agricole, con numeri di frumento, mais, grano che si stabilizzano. Il gas, infine, ha oggi valori compatibili con quello di anni fa: prima del conflitto il gas aveva l’indice di 30 sulla borsa di Amsterdam, oggi è a quota 42, ma era arrivato a 350. Il petrolio, però, è a 80 anche perché l’Opec ha comunicato in questi giorni una riduzione delle estrazioni e vediamo tutti anche a Modena che il prezzo alla pompa resta alto".

Veniamo a Modena, appunto, qual è la situazione?

"Qui ci sono ancora molta ricchezza, un Pil molto elevato e crescono le imprese gestite da stranieri, così come le spa e le srl: l’aumento delle imprese di capitale significa che c’è ricchezza e le aziende tendono a strutturarsi di più".

Quanto ha inciso l’aumento dei costi?

"La situazione dei costi energetici molto alti ha inciso soprattutto sulle ceramiche del comparto sassolese e sulle altre imprese molto energivore, al cui sostentamento hanno contribuito i ristori. A questi ultimi ha contribuito anche la Camera di Commercio, fornendo risorse ad esempio per le bollette come già facemmo per la pandemia e prima ancora ai tempi dell’alluvione. Rimettere risorse economiche ha senso, perché quando ci sono difficoltà ha senso investire in controtendenza".

Di che cifre parliamo?

"Negli anni scorsi abbiamo erogato fino a 8 milioni di euro, con quattro bandi nel periodo pandemico. Nell’ultimo bilancio consuntivo, invece, abbiamo fornito al sistema oltre 4 milioni di euro. Senza scordare la collaborazione in questo senso con la Regione e le altre istituzioni territoriali".

Lei ha citato il turismo, in crescita, mentre quale settore fatica di più?

"Sì, il turismo è decisamente un settore dagli effetti trainanti, mentre il tessile ha alti e bassi, perché prima della crisi presentava già un quadro generale di difficoltà e il Covid ha dato una mazzata terribile. Ora stiamo contribuendo al rilancio del moda makers insieme alle associazioni di categoria".

Lei faceva cenno in apertura all’export molto alto per la provincia modenese.

"Modena nel 2022 ha avuto un exploit col record assoluto per l’export provinciale: 17,5 miliardi di euro, oltre 3 miliardi in più del dato ottimale recente, pari a 14 miliardi, che metteva la nostra provincia ai primi posti in Italia, nella regione che ha il record assoluto italiano pro capite".

E quest’anno?

"I primi mesi hanno visto buoni numeri, ora siamo un po’ in fase di fiacca e ho l’impressione che le imprese stiano un po’ alla finestra. Tra poco, comunque, si vedrà se il Pil modenese, che dovrebbe aumentare secondo le stime del 3%, si attesterà intorno all’1,8%, un po’ in discesa. Una frenata, d’altronde il potere d’acquisto delle buste paga cala sensibilmente anche per l’aumento evidente del carrello della spesa".

Veniamo all’occupazione, com’è la situazione?

"Il livello occupazionale da noi è buono, certo però si fatica a reperire personale soprattutto qualificato e anche nel campo del turismo e dell’alberghiero, senz’altro più stagionale, si assumerebbe, ma spesso non si trovano lavoratori. Anche in agricoltura ci sono difficoltà, proprio ora che è periodo di raccolta intensa".

Dovremmo avere più lavoratori immigrati da impiegare?

"Sì, occorrerebbe fare pressioni per acquisire attraverso i flussi migratori più personale. La richiesta imprenditoriale c’è ed è elevata. In generale ricordo che per trovare un operaio specializzato servono quattro mesi e in ogni caso il 50% delle imprese fatica a trovarlo. Vuole un altro dato? Chi frequenta l’Its maker, l’istituto tecnico superiore rivolto ai giovani diplomati, nel 96-98% dei casi trova subito lavoro".