L’analisi degli avvocati "Troppi uffici giudiziari sono sotto organico Servono forze nuove"

Elisabetta D’Errico è la presidente uscente dell’Ordine di Bologna "I Tribunali di sorveglianza e dei minori sono in grande difficoltà. Situazione difficile anche nel carcere per mancanza di educatori"

L’analisi degli avvocati  "Troppi uffici giudiziari  sono sotto organico  Servono forze nuove"

L’analisi degli avvocati "Troppi uffici giudiziari sono sotto organico Servono forze nuove"

di Luca

Orsi

La macchina della giustizia nella nostra città, vista con gli occhi degli avvocati, soffre soprattutto di "un’importante carenza di personale". A tutti i livelli. Elisabetta D’Errico, presidente uscente dell’Ordine degli avvocati, sottolinea per esempio "le criticità, in questo momento, al Tribunale di sorveglianza e al Tribunale dei minori dell’Emilia Romagna".

Nel primo caso ("una situazione drammatica, con arretrati importanti") la presidente facente funzioni, Manuela Mirandola, è costretta a rispondere al telefono per dare informazioni. "La Cancelleria deve fare un orario ridotto – commenta la D’Errico – perché se no non riescono a caricare le istanze".

Al Tribunale dei minori, sempre per una carenza ormai cronica di personale amministrativo, "la presidente Gabriella Tomai ha trovato un arretrato importante, che sta cercando di affrontare al meglio".

Più in generale – in una situazione a luci e ombre, di certo migliore che in altre parti d’Italia – "siamo in una situazione di trapasso, con parecchi presidenti facenti funzione". I facenti funzioni "fanno bene il loro lavoro, ma non possono attuare scelte organizzative fondamentali".

Per quanto riguarda il Tribunale ordinario civile, "molte sezioni sono in affanno in attesa, spesso per mesi, che vengano sostituiti i numerosi giudici andati in pensione". La D’Errico riconosce comunque a Francesco Caruso, presidente del Tribunale andato in pensione a metà 2022, "l’impegno costante per tenere la durata dei procedimenti di primo grado entro i tre anni".

Altra situazione "molto difficile" è quella del carcere. La presidente dell’Ordine degli avvocati sottolinea "il numero assolutamente insufficiente di educatori. Gli operatori penitenziari fanno il possibile – afferma –, ma in certe condizioni è davvero difficile garantire le prestazioni necessarie".

A Bologna, nonostante le difficoltà, "c’è un grande impegno da parte di tutti – assicura la D’Errico –. E una buona e leale collaborazione fra avvocatura e magistratura, nel rispetto dei ruoli e delle diverse opinioni".

Ma, per fare funzionare al meglio la macchina della giustizia, "il punto del personale amministrativo è fondamentale. Perché "un giudice lavora anche in base alle risorse che ha di fianco". Per questo sarebbe "fondamentale incrementare gli organici amministrativi, e che a fronte dei pensionamenti i ruoli di vertice degli uffici vengano coperti nel minore tempo possibile".

Come detto, sotto le Due Torri la situazione è migliore che altrove. "Ma sulla giustizia e sui diritti non ci si può mai accontentare – afferma la D’Errico –. Nel nostro Paese va fatto di tutto per accorciare i tempi lunghi, spesso eterni, della giustizia. Con ritardi non sopportabili né dalle persone offese né dagli imputati".