Portici, patrimonio dell’Umanità L’impegno di tutti contro i vandali

Dopo il riconoscimento Unesco è ancora più importante l’opera di pulizia e manutenzione. Da anni l’amministrazione è impegnata assieme ai cittadini e ad associazioni come l’Ascom

Portici, patrimonio dell’Umanità  L’impegno di tutti contro i vandali

Portici, patrimonio dell’Umanità L’impegno di tutti contro i vandali

di Francesco Moroni

Ci è voluto un po’, ma alla fine hanno avuto il riconoscimento che meritano. I portici il 28 luglio 2021 sono entrati a far parte del Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco. Il simbolo per eccellenza della città come biglietto da visita nel mondo. A ottenere il riconoscimento non è stato il ‘sistema Portici’ nel suo complesso, ma alcuni tra i più caratteristici: piazza Santo Stefano, i portici di via Zamboni, quelli di Strada Maggiore, l’edificio porticato del MAMbo, i portici di piazza Cavour e di via Farini, quelli dal Meloncello a San Luca, i portici del Pavaglione e di piazza Maggiore, la via porticata di Santa Caterina, il ‘Treno’ della Barca, il portico della Certosa, quelli del Teatro Baraccano e di via Galliera.

Quasi quaranta chilometri solo nel centro storico, oltre cinquanta se si contano quelli in periferia: un elemento unico che contribuisce a creare quell’atmosfera calda, accogliente e inconfondibile che Bologna sa regalare. Uno dei nodi principali che li riguarda è quello della pulizia e della manutenzione: soprattutto in zona universitaria, molti portici versano in condizioni di degrado con scarabocchi, sporcizia varia e danneggiamenti.

Da anni l’amministrazione ha avviato un’intensa attività di pulizia, tra patti con i residenti, accordi con i commercianti e interventi organizzati per prendersi cura di quello che assomiglia a un telaio della città. A volte i risultati sono arrivati, altre no. Poi ci sono stati i gruppi autonomi di cittadini, come i ‘No Tag’ della zona Saragozza, che armati di vernice e pennello si sono rimboccati le maniche e adoperati in prima persona per mantenere il decoro almeno nel proprio quartiere (e non solo).

Ma molti palazzi, in particolare dentro le mura, sono vincolati dalla Soprintendenza o necessitano comunque di interventi tecnici con strumentazioni specifiche, e spesso devono essere sistemati da esperti. Un processo complicato, dunque, fatto di più gambe e che in diverse occasioni necessita di grande coordinamento.

I portici restano in ogni caso una delle tante meraviglie di Bologna e richiamano ogni anno migliaia di visitatori da tutte le parti del pianeta. Bologna Welcome per anni si è occupata di organizzare visite guidate e mettere in piedi tour strutturati che unissero insieme bellezze architettoniche e culturali, percorsi urbani e altro ancora.

Il ‘Tour dei Portici Unesco’ propone così cinque itinerari tematici che svelano i segreti e le curiosità della città, attraversando le epoche storiche e gli stili architettonici. Sabato 4 febbraio, ad esempio, è in programma il percorso ‘I portici dei nobili dal Medioevo al Barocco’, per un viaggio tra le famiglie nobiliari che hanno governato la città tra portici e torri (info: bolognawelcome.com).

"Aspetto mezzanotte che il giornale comprerò. Lo stadio, il trotto, il Resto del Carlino. Piove molto forte, ma tanto non mi bagnerò. C’è un bar col portico, mi faccio un cappuccino": cantava così Lucio Dalla in ‘Dark Bologna’, canzone inedita inserita nella raccolta ‘12000 lune’ pubblicata nel 2006. Non uno dei successi più famosi, ma sicuramente uno dei testi che meglio raccontano la città e il fascino dei sui portici. Protagonisti perfetti per le canzoni, scenografia altrettanto adatta per film e serie tivù - dalle pellicole che hanno fatto la storia alle produzioni più recenti, come il ‘DIabolik’ dei Manetti Bros -, raccontati nei libri, ripresi nei videogiochi. Patrimonio dell’umanità, insomma.