di Maria Silvia Cabri
"Siamo come sarti delle migliori botteghe, cuciamo ogni evento su misura per le esigenze dei nostri clienti, garantendo un’esperienza unica ed esclusiva". Questo il ‘biglietto da visita’ con cui si presenta ‘Muzzarelli Catering’ di Sassuolo: matrimoni, eventi aziendali e feste private, coniugando la tradizione culinaria della terra modenese con l’innovazione dei servizi moderni. Una delle aziende più famose del settore, conosciute ben oltre i confini emiliani, e la cui storia si è tramandata da padre a figlio, come racconta Matteo Muzzarelli.
Matteo, quasi cinquant’anni di esperienza nel campo. Come ha avuto inizio tutto questo?
"Mio padre Giovanni, mezzo secolo fa, ha aperto a Sassuolo il ‘Leon D’Oro’, come albergo e ristorante (è ancora una ‘Tortelloneria’ molto rinomata, ndr). Nel 1976 ha iniziato a proporre i catering: il suo primo cliente è stato uno dei maggiori industriali della città, Ettore Cuoghi. Negli anni si è registrato un incremento costante, sia a livello qualitativo che di richieste. Era però un approccio diverso rispetto all’oggi: una sorta di ‘chef a domicilio’ che cucinava per poche persone. Adesso ci sono le ville appositamente per gli eventi ed è richiesta una specifica attrezzatura e organizzazione. E in questo, ammetto, ci differenziamo".
Cosa intende?
"Siamo una delle poche ditte che dispone veramente di tutto: dai magazzini ai muletti a tutta la base logistica. Infatti, più che catering quello che noi realizziamo è il banqueting".
Banqueting?
"Catering e banqueting hanno due significati diversi, ma strettamente collegati tra loro. Il catering ha nel suo braccio d’azione soprattutto la somministrazione del cibo che però viene cucinato altrove, mentre il banqueting allarga le sue vedute, arrivando ad occuparsi sia dell’organizzazione che dello svolgimento dell’intero banchetto e si cucina direttamente a casa del cliente".
Come è avvenuto il ‘salto’? "Mio padre ha fondato la ditta, ma chi l’ha fatta ‘esplodere’ facendo il grosso ‘salto’, non è stato tanto il cambio generazionale con il mio ingresso, ma l’arrivo di mia moglie Micaela. È stata lei a portare la vera innovazione: alla qualità dei prodotti si è aggiunta la cura dell’allestimento, tutto quello che riguarda il bello che oggi risponde a circa il 60% di ciò che è necessario per rendere perfetto un evento. Ai tempi di mio padre la priorità era mangiare bene, poi è prevalso l’aspetto visivo. Adesso per fortuna, oltre all’estetica, c’è un ritorno alla richiesta di qualità: ciò che abbiamo seminato negli anni sta dando i suoi frutti".
Qualche aneddoto particolare da raccontare?
"Ce ne sono tantissimi. Lo sposo carabiniere in alta uniforme che pianta la sciabola sulla torta nuziale e, non misurando il peso, la fa cadere per terra, oppure il tappo del vino che finisce nell’occhio di un festeggiato.
E poi l’incognita ‘meteo’: il brutto tempo non è contemplato dagli sposi. È capitato che nonostante la pioggia ci abbiano comunque fatto apparecchiare all’aperto sotto l’acqua, perché il loro sogno non poteva essere rovinato. Poi tanti ricordi, come quando abbiamo lavorato alla notte degli Oscar del 2002".
Studio e continuo aggiornamento?
"Sempre, e a dettare la moda sono molto spesso i social: tavolo, sedie, posate, fiori.
Ad esempio,adesso è molto di moda il colore ottanio: e via a comprare le tovaglie ottanio. Preferiamo comprare il materiale nuovo piuttosto che noleggiarlo per garantire la massima qualità di tutto quello che proponiamo e che deve rendere unico e indimenticabile un matrimonio o un evento".
Anche eventi molto partecipati?
"Anche 1600 persone al giorno per eventi fieristici che durano quasi una settimana".