Giulia Gabana lo ha sempre stimato e voluto e adesso eccolo qua. Luciano De Cecco si è preso la regia di Modena, l’eredità non certo leggera del dopo Bruno, e dal brasiliano ha ereditato anche la fascia di capitano, subito consegnatagli da Alberto Giuliani alla luce di pochi allenamenti nei quali la leadership dell’argentino da un punto di vista tecnico e caratteriale non è mai parsa in discussione. Il ballottaggio è stato con Rinaldi, e sicuramente hanno giocato un ruolo sia l’esperienza di De Cecco che la certezza che il palleggiatore sarà sempre in campo, al contrario dello schiacciatore. Classe 1988, definitivamente in Italia dal 2011 quando proprio la Gabana lo ebbe al timone della sua ultima Gabeca, la carriera di De Cecco è puntellata di successi anche con la Nazionale argentina, impresa certo non semplice in un territorio dove è il Brasile a farla da padrone. Lanciato definitivamente nell’olimpo della pallavolo che conta dalla stagione 2017/2018 con la casacca della Sir Safety Perugia, quella che ha regalato il primo, sudatissimo scudetto agli umbri assieme a un ‘triplete’ di cui Modena sa qualcosa, dopo sei anni di militanza per la Sr De Cecco e migrato a Civitanova Marche, guarda un po’ anche lì chiamato a sostituire Bruno Rezende. Tra Perugia e Lube De Cecco ha collezionato tre scudetti e due Supercoppe, ma tra le quattro Coppa Italia che l’argentino ha portato a casa spicca la prima, nella stagione 2013/2014 con la casacca di Piacenza, nella stagione che ha lanciato anche Vettori e Piano, poi presi da Modena per l’annata successiva.
Nazionale anche, dicevamo, quella a cui De Cecco ha dato l’addio dopo la delusione dei Giochi di Parigi 2024: con l’Argentina il funambolo nato a Santa Fe si è superato, portandola sul podio olimpico nel 2021 a Tokyo, un bronzo inaspettato battendo prima l’Italia nei quarti di finale e poi il Brasile nella finalina per il terzo posto, Brasile poi battuto ancora, nel 2023, per andarsi a prendere il Campionato Sudamericano, competizione nella quale De Cecco aveva già collezionato quattro argenti senza mai riuscire ad arrivare alla medaglia d’oro. Ora, forse, la sfida più difficile della carriera, quella di riportare Modena in alto dopo una stagione difficilissima e con una squadra che sulla carta non può competere con Perugia e Trento e parte una spanna dietro Piacenza, senza ancora sapere se riuscirà a tenere testa a Milano, Verona, Monza. Grande talento per ciò che riguarda il tocco, De Cecco è capace di giocate geniali ma soprattutto di inventarsi soluzioni impensabili, anche balisticamente, con la palla che balla nei pressi della rete.
Forza nelle braccia, le sue aperture di gioco sono una delizia per gli occhi, De Cecco avrà bisogno di essere sostenuto dalla ricezione per proporre il suo gioco veloce e vario e dare sfogo a tutta la sua fantasia. Sulle sue spalle due cose soprattutto, fondamentali: il morale della squadra, De Cecco è anche uomo che sa trasmettere grande serenità, e l’innesco degli opposti, nessuno dei due ancora visto ad altissimi livelli. Due belle sfide, anche a 36 anni.