SOFIA NARDI
Eventi

La rinascita delle scuole. Ecco come si riparte dopo l’alluvione tra solidarietà e cultura

Tra la Cava, i Romiti, Roncadello e le colline si sono moltiplicate le iniziative: c’è chi organizza spettacoli e chi dona libri. E i bambini scrivono ai volontari.

La rinascita delle scuole. Ecco come si riparte dopo l’alluvione tra solidarietà e cultura
La rinascita delle scuole. Ecco come si riparte dopo l’alluvione tra solidarietà e cultura

Acqua e fango a riempire come fiumi in piena le strade, penetrare nei sotterranei e insinuarsi fino a raggiungere le aule. Sono diverse a Forlì e nel comprensorio le scuole che hanno subito – più o meno direttamente – i danni delle alluvione, rendendo necessaria una chiusura prolungata che è andata avanti per diverse settimane, in un primo momento per completare la pulizia degli spazi, poi affinché si assestasse la situazione sulle strade e nei quartieri circostanti, ancora devastati dalla piena.

Interessate dal disastro in città sono state, in particolare, i plessi di Roncadello, Villafranca e San Martino in Villafranca, poi le elementari ‘Squadrani’ e ‘Tempesta’ di Romiti e Cava e la media ‘Mercuriale’, oltre a molte scuole per l’infanzia. Nel frattempo, nel comprensorio, erano in tanti a essere isolati dalle frane e molti studenti delle scuole superiori non avevano più la possibilità di raggiungere il loro istituto a Forlì. Ancora a fine maggio, quando il Carlino ha organizzato la cerimonia di premiazione dell’iniziativa ‘Cronisti in classe’, rivolta agli studenti delle scuole medie, la scuola media di Modigliana si trovava impossibilitata a raggiungere la città. In quell’occasione si ovviò con una commovente videochiamata con i ragazzi in diretta dal palco del teatro Diego Fabbri, ma tante sono state le occasioni perse dagli studenti nell’assurda primavera del 2023.

C’è addirittura chi è finito sott’acqua ben prima del 16 maggio: già il 3 maggio, quando la città subì una prima piccola esondazione del Montone, nel piano interrato della elementare Squadrani, ai Romiti, dove sono collocati mensa e laboratori, riuscirono a penetrare diversi centimetri d’acqua, prontamente rimossi dai volontari del quartiere. Proprio quel giorno, una piccola delegazione di alunni della vicina scuola media Mercuriale sarebbe dovuta partire per Roma, dopo essere riuscita a ottenere una visita al Senato, ma quel giorno furono cancellati tutti i treni e la visita fu rimandata. Allora non si poteva sapere, ma quello era ancora nulla rispetto a quello che sarebbe successo dopo meno di due settimane.

Nei giorni concitati dell’alluvione, quando la realtà si confondeva con l’incubo, furono subito tanti i segnali di vicinanza nei confronti delle scuole e dei loro giovani abitanti. A Roncadello, ad esempio, proprio come in molti altri plessi, entrarono subito in azione i volontari della Protezione Civile. In quel caso si trattava di una delegazione dal Friuli Venezia Giulia e proprio con loro i bambini hanno dato vita a una inaspettata corrispondenza: sulle lavagne i volontari hanno lasciato dei messaggi scritti con i gessetti e, in cambio, i bambini hanno realizzato disegni e dediche. Un esempio? ‘nel grigiore di questo fango siete stati la nostra luce’. Hanno scelto di impugnare la penna anche gli studenti della scuola media di Carpena, zona solo sfiorata dalla piena del Ronco, realizzando un componimento collettivo dedicato a chi ha subito i maggiori danni dal titolo ‘L’imprevedibilità della vita’: un modo per riflettere insieme sul disastro appena avvenuto e cercare di trovarvi un senso.

Sin dai primi giorni di sospensione didattica, docenti e volontari hanno cercato un modo per dare una continuità ai ragazzi e donare sollievo alle loro famiglie: negli spazi del palazzetto dello sport dei Romiti, miracolosamente scampato alla furia delle acque, si sono organizzati momenti di gioco tutti insieme ai quali hanno preso parte addirittura centinaia di bambini e ragazzi dei quartieri coinvolti, dando vita a un’esperienza spontanea e indimenticabile.

Nel frattempo hanno cominciato a fioccare le raccolte di materiale scolastico a sostituire quello perduto: i donativi sono arrivati da ogni parte d’Italia e includono libri, penne, quaderni e addirittura cioccolatini per addolcire il rientro a scuola. A Castrocaro a mobilitarsi sono stati i ‘fratelli’ di Prachatice, città gemellata da oltre vent’anni: un gruppo ha consegnato alla scuola 10mila euro per fare fronte ai danni. A ricordare l’atto di generosità è stata posta una targa. Oltre alle strutture pubbliche, sono state distrutte anche alcune realtà private. Su tutte, il Trenino, un servizio nido attivo in due sedi, entrambe colpite: via Pelacano e Villanova; in particolare, in quest’ultimo spazio, l’acqua ha raggiunto i 160 centimetri. Molte, anche in questo caso, sono state le donazioni effettuate affinché il servizio potesse riprendere al più presto.

Ora, con l’arrivo di settembre, è arrivato il momento di pensare alla ripartenza vera e propria e lo si fa forti delle molte consapevolezze arrivate dopo l’alluvione, ovvero che i disastri avvengono, ma che tante mani sono subito pronte a tendersi per chi ha bisogno. Proprio in questi giorni, su iniziativa dell’assessorato alla scuola del Comune, prende il via un ciclo di spettacoli che porteranno letteralmente il teatro a scuola: gli spettacoli si tengono nel cortile della Pio Squadrani, Manzoni e Rivalti, in rappresentanza dei tre quartieri maggiormente devastati, per dare un segno di vicinanza concreta e per ribadire ancora che l’attenzione è sempre alta.