Fabio Bacchilega "Formula 1 vitale Così rilanciamo turismo e industria"

Il presidente del Con.Ami: "È un investimento importante, che avrà forti ricadute per il territorio. Che delusione i seggiolini vuoti nel 2020, ora invece avremo le tribune piene e sarà una gioia"

Migration

di Enrico Agnessi

Dalla delusione per quelle porte dell’Autodromo che, nell’autunno 2020, si chiusero a pochi giorni dal ritorno del Gran premio di Formula 1 a Imola ("C’erano migliaia di biglietti già venduti"), alla gioia di rivedere finalmente il pubblico sulle tribune in riva al Santerno. È cambiato tutto, in 18 mesi, per l’Enzo e Dino Ferrari. E dunque anche per Fabio Bacchilega, presidente del Con.Ami, Consorzio pubblico al quale il Comune ha affidato le sorti della struttura più importante della città, che oggi esulta per un evento in grado di produrre "ricadute economiche importanti non solo per il sistema turistico, ma anche per quello industriale e manifatturiero".

Presidente Bacchilega, quando un anno e mezzo fa, con la seconda ondata di Covid in ascesa, il Governo decise di impedire al pubblico di entrare in Autodromo per il Gran premio, il rammarico nel vedere quei seggiolini nuovi di zecca rimasti vuoti fu tanto...

"Sì, è vero. Li avevamo montati per l’occasione. Ci dissero ‘no’ all’ultimo momento, nonostante migliaia di biglietti già venduti. Fu un peccato".

In 18 mesi è cambiato tutto. E dopo un’altra edizione a porte chiuse, quella del 2021, ora finalmente il pubblico torna in tribuna...

"Quei seggiolini sono ormai praticamente pieni. E la gioia è tanta. Il primo Gran premio ha generato il secondo, servito per dare stabilità al progetto grazie a un grande lavoro di squadra. La differenza è questa: si è capito che certi eventi non possono essere costruiti con le sole risorse di un singolo territorio".

E così sono arrivati la Regione, il Governo e l’Aci, oltre ovviamente a Formula Imola e al Comune. Quanto è stato difficile portare avanti la trattativa con Liberty Media?

"Tutto è legato al fatto di dover garantire un livello qualitativo adeguato. Gli standard della Formula 1, in caso di presenza di pubblico, sono elevatissimi. Penso allo spazio ricavato sulla terrazza, che loro avrebbero voluto ben più grande. Ci sono altri circuiti che, da quel punto di vista, hanno infrastrutture eccezionali. Imola invece deve fare ancora passi in avanti per continuare ad andare in quella direzione".

Per questo motivo, nell’ottica di allargare la sempre più richiesta area destinata all’accoglienza degli ospiti, avete acquistato l’immobile alla Tosa?

"Quello sarà oggetto di una progettazione futura, in questo momento però abbiamo pensato di ricavarne una hospitality da dedicare al territorio".

E poi, sempre a proposito di spazi da sfruttare meglio, c’è la Torre...

"Ha bisogno di un restyling e di un ripensamento circa il suo utilizzo. È chiaro che il fatto di poter avere oggi quegli spazi totalmente a disposizione del Con.Ami, mentre in passato c’erano degli affitti, consente di fare una progettazione completa a 360 gradi".

Sul fronte del rumore, invece, cosa comporta il fatto di poter contare sulla Formula 1 fino al 2025?

"C’è una forte riduzione delle giornate in deroga, ma il piano triennale del Consorzio prevede comunque da tempo interventi di mitigazione passiva come le barriere acustiche".

Due milioni annui in carico al Con.Ami, per tenere il Gran premio, sono un investimento importante. È giustificato? "Non è un investimento importante, ma importantissimo. Però tutti i sindaci del Consorzio lo hanno deliberato con grande soddisfazione e senza titubanze. È un lavoro da portare avanti assieme alla società di promozione turistica IF e al brand Terre&Motori, che si lega al nuovo The sound of Imola. Oggi bisogna creare marchi e immagini, mettendo le persone attorno a un tavolo per favorire il territorio".

Insomma, il gioco vale la candela…

"Parliamo di un investimento che produrrà ricadute non solo per il sistema turistico, ma anche per quello industriale e manifatturiero. Io parlo con imprenditori e cooperatori: tutti ci dicono che Imola torna a essere conosciuta nel mondo per la Formula 1".