Marocco all’europea, un’impresa tira l’altra

Un solo gol preso in quattro gare e classe in ogni reparto: la Nazionale con 14 giocatori nati all’estero sfida il Portogallo senza paura

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Da dodici anni l’Africa non portava una nazionale ai quarti di un Mondiale. Il Marocco delle meraviglie segue il Ghana, che nel 2010 perse ai rigori con l’Uruguay, tra le squadre del continente arrivate più in alto nella massima rassegna del calcio. E ancora prima c’erano state solo il Camerun a Italia ’90 e il Senegal in Giappone-Corea nel 2002.

La festa è meritata, per i “Leoni dell’Atlante“. Che non vogliono fermarsi qui, anche se questo Portogallo, l’avversaria di sabato pomeriggio, fa davvero paurra. Hakimi e compagni hanno tutto per puntare ancora più in alto. E la qualità più evidente è a solidità della selezione, capace di prendere un solo gol in quattro partite sin qui – un’autorete di Aguerd contro il Canada, per la precisione – mantenendo la porta inviolata contro Croazia, Belgio e Spagna. Il possesso palla non è un diktat per il Marocco, visto che non ha sinora mai superato il 40 per cento. Lo è invece il pressing feroce, così come la compattezza dei reparti.

Il ct Regragui ha dato un’impronta europea alla sua squadra. Lui è nato vicino a Parigi, ha assimilato negli anni da giocatore tutti i dettami del pallone del Vecchio Continente.

E del resto, ben 14 dei suoi nazionali hanno avuto i loro natali in altri Stati – in Francia, soprattutto – seguendo un percorso simile al suo sul campo. Ma tutti hanno mostrato un attaccamento unico alla maglia della loro nazionale, con un trasporto agonistico visibilmente superiore a quello di tante altre avversarie. E’ forse questo il segreto della rivelazione di Qatar 2022: riportare in gruppo con quella maglietta rossa addosso tutta l’esperienza maturata altrove, un altrove dove però lo spirito nazionale non si è affievolito. Si pensi a Sabiri, jolly della Samp che ha pure giocato con l’under 21 tedesca, salvo poi ritrovarsi ad altissimo livello con la divisa della propria nazione di origine.

Certo non manca la classe, in questa squadra. Non c’è solo Hakimi. Al di là dell’eroe di martedì, Bounou, c’è Ziyech a prendersi giustamente tutti i riflettori. La punta, En-Nesyri, è in forze al Siviglia. Amrabat è poi sembrato quello dei giorni migliori, un dominatore della mediana. No, questo Marocco potrebbe non fermarsi qui.