La ’Compagnia del coltello’ fa scuola in Italia

A Gargallo si allena il gruppo più numeroso di lanciatori di lame e asce. Grazie al presidente Magnanini Carpi ha ospitato la Coppa del mondo

La ’Compagnia del coltello’

La ’Compagnia del coltello’

di Davide Setti

Gli specialisti del lancio di coltelli e asce sono a Carpi e fanno scuola in tutta Italia. Sono poco meno di una quarantina e si ritrovano sotto la bandiera della "Compagnia del Coltello", nel quartiere generale di via Zanini, nella frazione di Gargallo, all’interno dell’agriturismo Corte Gialla. Uno sport fatto di concentrazione, tecnica e coordinazione praticato all’aria aperta, che ha radici lontane e che ha tanti adepti negli Stati Uniti, in Germania e nel Nord Europa, ma che dal 2015 ha fatto breccia anche a Carpi, grazie alla passione di Mauro Magnanini, fondatore e presidente della "Compagnia del Coltello – Scuola lancio coltelli e asce". "Dopo aver praticato vari sport – racconta – mi sono avvinato a questa disciplina guardando alcuni video in rete. Nel 2013, visto che non c’erano realtà nei nostri paraggi, sono diventato socio di un’associazione del Lazio, allora era l’unica in Italia.

Dopo 2 anni ho deciso di fondarne una a Carpi: prima eravamo ai Laghi Curiel di Campogalliano, poi ci siamo trasferiti alla Corte Gialla, uno splendido agriturismo con un bosco in cui abbiamo tutto quello che ci serve per allenarci, asce, coltelli e bersagli. All’inizio eravamo in una decina, ora siamo poco meno di 40, abbiamo aperto una sezione in Liguria e a breve ne nascerà una a Grosseto.

Ad oggi manca una federazione a livello internazionale e anche noi, come molti altri in Italia, siamo affiliati alla Uisp. Ma assieme ad altri presidenti di realtà americane e svedesi stiamo provando a colmare questa lacuna". La "Compagnia del Coltello" carpigiana in questi 7 anni è diventata un punto di riferimento per gli appassionati, essendo la più numerosa in Italia e la più attiva. Oltre ad aver organizzato varie edizioni del Campionato Italiano, lo scorso luglio negli spazi dell’Hotel Gabarda a Carpi ha ideato la prima "Coppa del Mondo Ukat" (United Knife Axe Throwers), una sigla nata per unificare i vari regolamenti americani ed europei. Un vero e proprio successo di presenze, con oltre 80 atleti, uomini e donne, arrivati da Stati Uniti, Australia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Francia, Svezia, Belgio, Svizzera e Spagna, oltre che dall’Italia. "E’ stata un’esperienza che ci ha dato tante soddisfazioni – ricorda Magnanini – e che presto, sempre con i regolamenti Ukat, vedrà ritrovarci in Francia. Oltre che dal punto squisitamente conviviale, siamo stato soddisfatti anche dei risultati sportivi, visto che l’Italia ha vinto il medagliere e i nostri tesserati sono stati protagonisti".

Per chi pensasse a un’imitazione dell’arte circense di lanciare il coltello sul bersaglio femminile, beh la strada è del tutto sbagliata.

Sono oltre una dozzina le specialità di questo sport, che possono essere svolte sia col coltello che con l’ascia. La disciplina-madre ("come i 100 metri nell’atletica leggera" sorride Magnanini) è quella del "walk back" che si svolge con 60 lanci divisi in 4 set su distanze che vanno da 3 a 7 metri su un bersaglio di legno (tronchi di pioppi appositamente preparati) con cerchi concentrici simili a quelli del tiro con l’arco. Poi c’è la gara dalla lunga distanza ("che funziona come il salto in alto" prosegue Magnanini che 3 anni fa ha fatto segnare il record del mondo con 20 metri e 4 centimetri) con tre step per centrare il bersaglio e guadagnarsi la distanza successiva, che va da 4 a 20 metri.

E poi c’è la "silhouette" con 15 target intorno a una sagoma disegnata, la gara di "duello" uno contro uno in cui al semaforo verde bisogna infilare il coltello in un bersaglio prima dell’avversario, l’Hunter che simula la caccia, lo "speed throw" col cronometro, la "coutanque" che come la "petanque" delle bocce prevede un bersaglio orizzontale e il lancio verso l’alto.

Ma possono cambiare anche le armi, visto che le stesse gare si svolgono anche con la "Double bit", l’ascia doppia in voga negli States, o possono cambiare le tecniche, come quella "no spin" in cui l’arma non deve fare rotazioni. Un mondo tutto da scoprire, di cui Carpi è diventato l’ombelico.