"L’opera lirica mi ha rapita Un onore cantare in città"

Serena Daolio, soprano di fama internazionale, racconta esordio e carriera: "Prime lezioni casualmente negli anni dell’università, ora insegno ai giovani"

Serena Daolio, soprano di fama internazionale

Serena Daolio, soprano di fama internazionale

E’ un orgoglio carpigiano nel mondo. Serena Daolio è un soprano, di grande temperamento scenico e drammatico, dotata di una voce avvolgente e dal timbro luminoso, ricca di sfumature e dai preziosi filati. Dopo essersi diplomata con il massimo dei voti al Conservatorio Arrigo Boito di Parma sotto la guida di Donatella Saccardi, ha debuttato nel 2001 al Teatro Bonci di Cesena con ‘La Traviata’, e nel 2002 al Teatro alla Scala di Milano. La rivelazione al grande pubblico è avvenuta nel 2005, quando ha vinto uno dei più prestigiosi concorsi internazionali, il ‘Francesc Vinas’ di Barcellona. Nella sua carriera si è contraddistinta nei personaggi pucciniani più conosciuti al pubblico e in quelli verdiani più famosi, esibendosi nei palcoscenici di tutto il mondo, sotto la direzione di grandi direttori d’orchestra fra i quali Zubin Mehta, Riccardo Muti e Jesus Lopez Cobos.

Serena, come ha scoperto la passione per l’opera lirica?

"Facevo l’università a Parma e mi sono avvicinata allo studio del canto in maniera del tutto casuale. Sono sempre stata affascinata dal palcoscenico, ma non avevo assolutamente idea di avere una voce che fosse adatta allo studio del canto lirico. Quando ho capito che ci potevano essere delle possibilità, ho iniziato a frequentare il Conservatorio e da lì è nato tutto. Sono rimasta rapita dal canto e ne sono felice perché mi ha permesso proprio di esprimere in toto la personalità".

E cosa rappresenta per lei? "La lirica, e più propriamente l’opera lirica, è per me una forma altissima di arte in cui c’è connubio tra musica, parola, azione e si riescono a esprimere, con molte sfaccettature, le emozioni dei personaggi che poi si vanno ad interpretare".

Cosa prova a cantare nella sua città?

"Ogni volta che ho questa opportunità mi sento molto onorata. Negli ultimi anni mi sono esibita più volte al Museo diocesano di Carpi".

A quale progetto lavora ora?

"Come ho spiegato al TEDxModenaWomen, di cui sono stata di recente ospite, ho avuto modo di conoscere due straordinarie realtà canore carpigiane: i cori Ushac (Unione Sportiva Portatori Handicap Carpi) Arcobaleno e le Nuvole del Gruppo Parkinson Carpi. Li ho invitati con me sul palco ed esibirsi. A settembre, io e la loro maestra, Francesca Canova, che è anche musicoterapeuta e pianista, abbiamo elaborato un progetto, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, che li vede protagonisti in vari eventi e concerti, come quello del 10 dicembre al Museo diocesano di Carpi. Ho iniziato a insegnare a questi ragazzi il canto lirico e ad alcuni di loro saranno assegnate anche delle piccole parti da solista, perché ci sono delle voci molto interessanti. E io sono felice di lavorare con loro".

Quanto è importante la cultura della musica lirica?

"In ogni evento o concerto, cerco di promuovere il più possibile il canto e l’amore per la lirica perché i ragazzi di oggi saranno gli spettatori del domani".

Maria Silvia Cabri