Furbetti del bonus, le regole fanno acqua

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 10 agosto 2020 - Ho la dignità in fiamme. Ho appreso la notizia che 5 deputati (non ha importanza il colore) hanno ottenuto il bonus partita IVA e non hanno ancora un nome (si deve fare luce e comunicarlo a tutti). Sono altresì concorde con i commenti fatti dai leader dei partiti, tranne che con quello di Giorgia Meloni che attribuisce la colpa a quegli inetti del governo. Qualche giorno fa qualcuno ha detto che ridurre i parlamentari sarebbe come azzoppare la democrazia, mi domando se quella democrazia vale solo per i parlamentari, oppure faccia risparmiare soldi allo Stato (meno tasse). In ogni caso questi "5" dignitosamente parlando (ho i miei dubbi che abbiano dignità) hanno tre cose da fare subito, restituire il maltolto chiedere scusa a tutti, e dimettersi immediatamente, scomparendo dalla vita pubblica.

Rossella Menabue, Modena

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Ci saremmo stupiti se non fosse successo. Siamo abituati a vederne di tutti i colori: impiegati che timbrano il cartellino e vanno a fare la spesa, non vedenti che guidano l'automobile, mafiosi, nullafacenti di professione e milionari che incassano il reddito di cittadinanza. Non è però un buon motivo per lasciare passar la mascalzonata dei cinque parlamentari che hanno arraffato il bonus partita Iva. Certo, la manovra del quintetto trasversale di furbacchioni indigna chiunque. In mezzo alla folla di parlamentari ne abbiamo viste di peggio. Però questo episodio, minimale ma significativo, induce a una riflessione. Evidentemente il meccanismo di elargizione e controllo è costruito male. Se non ci si accorge che il bonus può finire nelle tasche di rappresentanti del parlamento che dispongono già di un solido compenso mensile significa che il problema sta a monte perchè le regole fanno acqua e vanno cambiate.

beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net