C’è crisi ma le imprese reagiscono

La lettera. Risponde Beppe Boni

Ora l’Italia ha un nuovo governo e per la prima volta nella storia una maggioranza di centrodestra. Speriamo che l’attenzione del nuovo esecutivo si fissi subito sulle aziende che a causa della crisi energetica stanno soffrendo parecchio e con esse tante famiglie. Tutti cui chiediamo: l’industria emiliana, considerata una delle locomotive del Nord Italia, si sta fermando? Che autunno ci aspetta? Se pensiamo che la disoccupazione giovanile sfiora il 24% c’è ben poco da stare tranquilli. L’ente pubblico ora deve dar prova di assistenza?

Lorenzo Carretti

Risponde Beppe Boni

Gli imprenditori emiliani sono una razza dalle spalle forti e dalla mente fine. Partiamo da questo presupposto. I partiti del governo che verrà hanno fatto molte promesse, vedremo cosa saranno in grado di fare. Il centrodestra conosce bene i nodi dell’Italia, ma ora è prematuro giudicare. Attenzione però, non bisogna piangersi troppo addosso. E’ proprio nei momenti peggiori come questo che le imprese emliano romagnole sanno tirare fuori il meglio di se stesse con reazione rapida e idee nuove accanto ai necessari risparmi. Nonostante il caro energia il mondo dell’industria, ma anche quello del commercio, sta cercando di salvaguardare il più possibile i posti di lavoro. Il settore della ceramica, costretto a subire i colpi più forti dell’emergenza, nonostante tutto sta reagendo energicamente. Basta osservare il Cersaie, la più grande e importante fera di settore che si svolge a Bologna fino a venerdi. Ci sono 626 espositori e sono attesi 100 mila visitatori. Molte imprese presentano alla rassegna prodotti innovativi, improntati alla sosteniblità e al rispetto dell’ambiente uniti alla qualità della ricerca, proprio per aggredire ancora meglio i mercati e attenuare le sofferenze che fra Covid e guerra durano ormai da oltre due anni. Il presidente di Confindustria ceramica, Giovanni Savorani, ha anche invitato la politica ad andare avanti con rigassificatori per attenuare il mancato flusso dalla Russia. La regione Emilia Romagna ha ribadito che un rigassificatore si farà a Ravenna. E questa è una buona strada per aiutare le imprese che non pretendono elemosine ma fatti concreti.

 

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