Calcio, l'invasione degli stranieri

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 16 settembre 2020 - La campagna acquisti del calcio fa parlare di un gran numero di miliardi pronti a trasferirsi presso altri Paesi. E i nostri giovani ragazzi? Non sono ancora stanchi di attendere il loro turno? Non hanno ancora perso la fiducia verso quel destino spesso imposto da una spietata concorrenza straniera, tra l'altro molto ben pagata? Mi chiedo come si fa a spendere fior di milioni per acquistare giocatori, a volte vicini ai 40 anni, e già sfruttati da altri club. Così non si può riformare una Nazionale italiana se di ragazzi provati in campo ne rimangono pochi. Ecco perchè da appassionato di calcio soffro tanto, pensando ad un triste destino di questo sport. Enzo Camera, San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena)

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

E' un tormentone antico ma sempre attuale. L'eccessiva rincorsa verso calciatori stranieri deprime la possibilità di fa crescere i nostri atleti, un aspetto che si riflette anche sull'assetto della Nazionale. E' vero che tutta Europa ormai è una turbolenza di giocatori stranieri che affollano le singole squadre. Il mercato è aperto e il mondo va in questa direzione. Cambiare questa strada è ormai impossibile ma il circo del pallone italiano può e deve trovare in autonomia un equilibrio senza imposizioni. Il Made in Italy anche nel calcio ha molto da dire. La sensazione è che la ricerca a tutti i costi dello straniero abbia contagiato anche le serie minori dove in realtà c'è più spazio per la crescita degli italiani (In serie A più o meno si arriva al 45% delle presenze, in serie B al 25%). Abbiamo assistito a veri paradossi. C'è un episodio che ha evidenziato gli eccessi di questo tema. Il caso risale al 23 aprile del 2016, quando si giocò Inter Udinese: in quell’occasione, per la prima volta in assoluto, in campo scesero come titolari 22 giocatori stranieri senza neanche un italiano. E la  mancata qualificazione della nostra nazionale ai Mondiali del 2018, fu proprio attribuita all'eccessiva presenza di giocatori stranieri nei club. L'Italia pallonara rifletta con un po' di orgoglio. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net