Niente cellulari in classe, buona idea

La lettera. Risponde Beppe Boni

Bologna, 16 settembre 2022 - Ho letto che in una scuola di Bologna gli studenti devono consegnare il telefono cellulare all'ingresso in classe per evitarne l'uso improprio molto frequente fra i banchi. L'intenzione è buona, me ne rendo conto, ma forse sarebbe meglio agire più che con i divieti con l'educazione a partire dalle famiglie. I divieti nei ragazzi molto spesso anziché comprensione scatenano reazioni di rabbia. Sappiamo che ormai il cellulare è un attrezzo di uso comune e anche per i ragazzi devono valere più le regole e la formazione più che i divieti.

Giovanna Petazzoni Marchi

Risponde Beppe Boni

Facile a dirsi, più difficile mettere in pratica solo con l'educazione il silenzio dei telefonini a scuola. La scuola di Bologna dove è stato introdotto l'obbligo di consegnare il cellulare prima dell'inizio delle lezioni è il Liceo Malpighi. Ed è un'ottima idea che andrebbe esportata in tutti gli istituti scolastici. Per la verità il divieto di uso del telefono in classe è già in vigore da tempo, ma praticamente pochi lo rispettano. Fra messaggini e chat tutti o quasi gli studenti ne fanno uso durante le lezioni. La presidenza dell'istituto ha scelto la strada giusta: ha consultato docenti e genitori. Tutti insieme appassionatamente hanno deciso che l'attrezzo più amato dai ragazzi all'ingresso in aula va consegnato all'insegnante, chiuso a chiave in un mobile e ritirato solo al suono della campanella di fine giornata. A Torino e in qualche altra città alcuni studenti sono stati sospesi per aver trasgredito le regole. Meglio quindi un bel divieto, chiaro e condiviso fra famiglie e organi scolastici. Intanto l'educazione può serenamente continuare. Anche in un ristorante ho visto una cosa simile: all'ingresso il proprietario chiede cortesemente di consegnare il telefono mettendo a disposizione armadietti blindati con la chiave. Per gli studenti non è un gran danno: hanno a disposizione altre 18 ore della giornata per smanettare sulla tastiera. Più che sufficienti.

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