Coop sociali, l'esercito della salvezza

La lettera Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 30 novembre 2021 - Siamo vicini al Natale e non dovrei scrivere cose tristi. Mio marito è affetto da una malattia che non ha né presente ne’ futuro ma ci riteniamo fortunati. Io e la mia famiglia non siamo soli, siamo assistiti dalle Operatrici socio sanitarie della Coop sociale della Cidas, educate brave e professionali, per noi è un grande aiuto. Voglio ringraziare tutti e augurare Buon natale. Famiglia Tuffanelli

risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni L’umanità che sprigionano le parole di questa signora sono commoventi, sono il simbolo di una dignità personale che andrebbe insegnata nelle scuole. Non sappiamo quali sacrifici deve affrontare questa famiglia ogni giorno, ma si possono immaginare. Una persona gravemente ammalata e senza la speranza di migliorare è vittima di grande sofferenza, come anche coloro che gli sono vicini. Però a volte la sofferenza consente di sprigionare una grande forza d’animo, forse unita alla fede, che permette di andare avanti, di coprire d’affetto chi ne ha bisogno e fare in modo che le giornate non siano fatte di buio. L’affetto sprigiona luce anche nel dolore. La Cidas, per chi non lo sapesse, è una cooperativa sociale. Fa parte di quell’esercito di sodalizi che cercando di sopravvivere economicamente prendendosi cura di persone e situazioni per le quali la pubblica amministrazione non ha la forza di intervenire. Sono una costola fondamentale dell’assistenza. Per caso ho pranzato presso un locale gestito da una cooperativa sociale a Bologna, il centro Porta pazienza. A tavola hanno servito alcuni ragazzi disabili a cui viene data una occupazione nel ristorantino. Sono ragazzi bravissimi, educati e professionali. La coop sociale nella quale sono impegnati ha dato loro una motivazione e la forza di vivere meglio. Dieci lode a loro e a chi ha creato le condizioni giuste. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net