Corsie e pista ciclabile

Analizziamo i fatti: in una certa città c'è uno stradone molto trafficato progettato a 3 corsie, c'è una ciclabile già esistente ai lati, sul marciapiede come da pensiero buono e giusto degli ultimi anni, che confluisce naturalmente in una rotonda progettata a 3 corsie. Bene. Da oggi noi cittadini ci troviamo la terza corsia pitturata come a negarne l'esistenza, di fatto rinnegandola, riducendo pericolosamente la carreggiata in due e dipingendo goffamente proprio come in un disegno di infante la suddetta rotonda, anch'essa pericolosamente ridotta visivamente a due corsie. Ora mi chiedo, per quale oscuro motivo si sente la necessità di rovinare quelle poche cose che funzionano, in nome di quale concreta utilità si sprecano così inutilmente i soldi dei cittadini, arrecando pure un disservizio?  Qualcuno dovrà pur spiegare questa inettitudine nell'affrontare la viabilità, qualcuno dovrà pur rispondere di così tanta leggerezza nel rovinare opere di pubblica utilità. Matteo Tosi