Ddl Zan fra polemiche e necessità

Quella tra identità di genere e orientamento sessuale può sembrare una questione di lana caprina, ma è al contrario la pietra angolare del disegno di legge Zan. L'orientamento sessuale concerne l'instaurazione di relazioni sentimentali e affettive che non riguardano esclusivamente la sfera dell'omosessualità, pur  essendone anche, ma non solo, una derivazione. Esso concerne la libertà che ogni individuo ha, in un determinato momento, di relazionarsi sentimentalmente  con una persona che suscita attrazione sessuale a prescindere dal fatto che esso, o essa, abbia un pene o una vagina. L'identità di genere è invece ciò che una persona sente nel suo profondo e richiama la libertà che lui o lei ha di esserlo apertamente, senza doverlo reprimere.  . Questo non significa essere omosessuali o eterosessuali, bensì coltivare la propria natura e le proprie passioni a prescindere dalle aspettative di ruolo legate al genere maschile o femminile. Si può benissimo essere un uomo attratto sessualmente dalle donne, ma riconoscersi in aspetti tipicamente femminili e viceversa e si deve poterlo fare  senza temere discriminazioni. Ebbene, si tratta ora, finalmente, di aprire in forza di legge un processo culturale che ci liberi da un tale fardello di arretratezza. Ebbene, pur riconoscendo che la democrazia si fondi sul compromesso, è innegabile che cedere a questa ennesima richiesta di revisione del testo significherebbe  svuotarlo della sua finalità che non è quella di sanzionare ma di avviare un lento e faticoso processo culturale. Marco Lombardi