Draghi e i vaccini

Caro Presidente del Consiglio, ho ascoltato la conferenza stampa che lei ha tenuto affiancato dal Ministro della Salute e dal Commissario Straordinario all’emergenza Covid. Sintetizzerei il suo messaggio così: sono ultrasettantenne e farò la cosiddetta eterologa. L’eterologa funziona (se la faccio io potete farla anche voi). Comunque, i cittadini potranno scegliere il vaccino che desiderano. Vede, nei miei oltre 66 anni di lavoro, quando dovevo inviare un messaggio ai dipendenti sceglievo prima il meno qualificato e, diciamolo pure, meno smart di questi e gli mostravo il testo e verificavo la sua comprensione. Se il risultato era positivo inviavo il testo. Mi sa che in questa circostanza Lei questa prova non l’ha fatta. Ho infatti verificato se e come il suo messaggio sia arrivato fino in fondo alla catena e ho chiesto al mio medico di famiglia; costui mi ha confermato che per me (che ho fatto il primo vaccino con Astra Zeneca) fare il richiamo con Pfizer è più efficace ma mi ha detto che non mi tocca.

Ho quindi chiamato il call center della Azienda Sanitaria competente per territorio che mi ha confermato che l’eterologa è prevista solo sotto i 60 anni. Ho cominciato quindi a rappresentare che vorrei essere trattato come Lei perché le statistiche inglesi dimostrano che una percentuale non bassa di persone colpite in maniera grave da infezione della variante indiana del Covid avevano avuto la vaccinazione con 2 dosi di AZ.  La pregherei di non ripetermi che lei fa l’eterologa perché ha avuto una scarsa risposta immunitaria con la prima dose di AZ sia perché l’ho capito perfettamente e poi perché sarei costretto a domandarle perché non abbia fatto fare a tutti gli italiani che hanno avuto una dose di AZ lo stesso test di risposta immunitaria che diventa, evidentemente solo per Lei, la discriminante tra un trattamento parzialmente efficace ed uno più efficace.

Io non so che risposta immunitaria ho avuto dalla prima dose, i suoi rappresentanti mi hanno detto che non mi spetta l’eterologa e non mi hanno chiesto come era la mia risposta immunitaria, mi hanno semplicemente detto no perché avevo più di 60 anni. Da ciò, se ne dedurrebbe che ad oggi quello che avviene nei suoi confronti è un trattamento di favore che vanifica le riprese TV di qualche mese fa di Lei in coda a fare il vaccino.

Alessandro Pera