Esercito, le missioni all'estero sono necessarie

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 27 marzo 2020 - Il virus si sta diffondendo in maniera più forte del previsto. Ora anche le forse dell'ordine risultano insufficienti a presidiare il territorio per controllare chi si sposta nonostante le prescrizioni del Governo. A questo punto occorre far rientrare tutti i nostri soldati dall'estero che potranno essere sostituiti dai militari  degli Stati che non hanno problemi con il morbo. La Ue ne ha moltissimi pronti per l'uso. Giuseppe Borghi, Modena

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni Le Forze dell'ordine stanno facendo un grande lavoro sulle strade. Controllano, ma senza vessare i cittadini e naturalmente non perdonano i furbetti. Le contravvenzioni e le denunce sono migliaia. Giusto. Siamo in una situazione in cui chi non rispetta le regole rischia di mettere a rischio la salute e la vita degli altri e quindi è giusto che paghi il conto. Veniamo all'esercito. Punto uno: spostare migliaia di uomini temporaneamente avrebbe un costo pazzesco. Non è come riportare a casa un gruppo di boy scout. Punto due: l'Italia è inserita in un sistema di alleanze che prevede presidi e missioni di pace anche in funzione antiterrorismo in medio Oriente. E da lì non possiamo e non dobbiamo muoverci. Perderemmo la faccia e il peso che abbiamo sulla scena internazionale. Punto tre: i 10mila soldati messi in campo dalla Difesa stanno facendo un lavoro egregio e se l'Esercito è in grado di metterne in campo altri senza soffrire. La proposta di richiamare i militari dall'estero è stata fatta in Parlamento da esponenti dei 5Stelle. Lasciamo perdere, non sanno di cosa parlano. beppe.boni@ilcarlino.net

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