Bologna, 27 gennaio 2022 - Un quadro preoccupante emerge anche dalle parole del giudice Oliviero Drigani, presidente della Corte d’Appello: “Da una recente indagine segnala Bologna come la città con più alto indice di criminalità minorile”. Mi chiedo cosa faccia il Comune per frenare questa situazione definita “ percezione”. Il sindaco scarica sulle spalle di carabinieri e polizia esistono anche i Vigili urbani. Possono pattugliare i marciapiedi come un tempo.
Andrea Nadalini
Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni
Il Comune di Bologna non ha bisogno di avvocati difensori, ma va detto che non tocca direttamente solo a lui, perché non ne ha gli strumenti immediati, risolvere con un tocco di bacchetta magica il fenomeno della delinquenza minorile. Tantomeno pattugliando le strade con i vigili urbani a piedi. Certo, anche l’amministrazione può fornire il proprio contributo attraverso altre componenti come i servizi sociali, gli assessorati, l’assistenza. E non è nemmeno solo un compito delle forze dell’ordine che pure possono fare molto. E lo fanno, perché nei giorni scorsi sono stati denunciati trenta ragazzi fra cui molti minorenni, anche di appena 12 anni, che fanno capo a diversi episodi. Questo fenomeno va affrontato con un gioco di squadra dove ogni attore deve avere un proprio ruolo, compresa la Procura dei minorenni che in un solo anno ha iscritto 2459 notizie di reato con un aumento del 6%. C’è un pericolo serio di degrado nelle periferie da cui nascono queste bande di ragazzini, molti dei quali stranieri di seconda generazione, le cui azioni vanno da episodi di maleducazione e violenza a coetanei ed anziani fino alle risse in centro, alle rapine e ai furti. Per agire a monte forse bisogna monitorare meglio quartieri e ambiti sociali dove il disagio giovanile cresce e si alimenta. E’ necessario trovare una formula larga per prevenire situazione limite come quelle delle banlieue francesi.