Gas, sì alle estrazioni in Adriatico

Tempo fa caro Boni ho letto il Suo articolo in merito al metano nascosto nelle profondità della Pianura Padana e sotto l'Adriatico, che è in fase di estrazione da parte della Croazia, sulla sua sponda. Egli simpaticamente ha assimilato il giacimento a un recipiente colmo in cui sono infilate due cannucce, di cui, però, una solo è utilizzata (Croazia sì, Italia no). Sicuramente è corretto dire che non sarebbe male se anche l'Italia si mettesse a succhiare dalla sua parte. E invero, secondo alcuni, sarebbe un'operazione logica nel senso che la subsidenza del suolo è solamente teorica, come ritiene il Prof. Tabarelli, per cui non sarebbe prevedibile un abbassamento della superficie del suolo a causa delle estrazioni di gas. Comunque, considerato che risulta che la subsidenza sia attiva (come confermato dall'ARPAE e da altri), pur se con entità minime e valide solamente per tempi, se non geologici, sicuramente centenari, varrebbe sempre la pena di mungere il gas dal sottosuolo padano. Ciò anche perché, essendo la pianura un accumulo di alluvioni, pertanto suoli di coerenza limitata, se la Croazia succhia metano nelle sue zone, a lungo andare, dopo l'estrazione del gas vicino ai suoi pozzi, il vuoto è costretto a diramarsi sempre più lontano, fino sotto il nostro terreno: per cui, alla sua subsidenza si accompagnerebbe la nostra, anche se noi non avevamo estratto metano; quindi, ci saremmo sacrificati per niente. Quindi sarebbe un bene approfittare delle risorse naturali del nostro Paese. Poi c'è  la posizione dei grossi Stati ricchi di combustibili fossili (petrolio, gas naturale, carbone), in merito ai comportamenti futuri. La Cina, l'India, gli Stati Uniti, pur avendo espresso pareri favorevoli al contenimento delle emissioni di anidride carbonica e metano - i due peggiori gas serra - per tenere il riscaldamento globale sotto limiti di sicurezza, non hanno voluto fissare date precise. Se non si fa sul serio, la Natura, esausta, potrebbe rinunciare a ogni reazione di ripresa ed arrendersi al destino procuratole dall'uomo. Concludo concordando con il Prof. Tabarelli: rinunciare al gas in Adriatico è un "autogol clamoroso".

Mario Zaniboni (ingegnere minerario in pensione), Ferrara