Il bandito che non si arrende mai

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 4 luglio 2020 - La notizia che Graziano Mesina si sia reso irreperibile non meraviglia la gente comune ma solo le autorità. Il fatto poi che pare si sia allontanato dal suo domicilio fin dal mercoledì o giovedì scorso e guarda caso non ha telefono ( intestato a lui ) tanto che nemmeno il suo avvocato non sa dove trovarlo ( ma lui sa come trovare l'avvocato ) quanto poi ad essere " ospitato " da qualche amico pare assolutamente ovvio oltre ad avere sicuramente qualche " riparo " ben attrezzato già da tempo, non per niente era una " primula rossa " famosa per la sua latitanza. Ora speriamo che lo acchiappino anche se a 80 anni suonati non dovrebbe essere così pericoloso ma con certi vecchietti non si sa mai. Umberto Antolini

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. A Graziano Mesina, ormai 78enne, il sistema giudiziario ha offerto più di una occasione per imboccare la strada dell'onestà ma il vecchio bandito ha sempre sciupato l'offerta. Mentre a Roma, alle 22.30 in punto, veniva pronunciata la sentenza della Corte di Cassazione che confermava la condanna a 30 anni di carcere, lui l'ex primula rossa del banditismo sardo, si era già allontanato dalla sua casa di Orgosolo, dove ha trascorso l'ultimo anno con obbligo di firma nella caserma dei carabinieri, facendo perdere le sue tracce, all'insaputa anche dei suoi legali. Era stato liberato per decorrenza dei termini di custodia cautelare a causa del mancato deposito delle motivazioni della sentenza di condanna di secondo grado. Non potrà andare lontano e ad occhio e croce presto tornerà in carcere. Poteva accettare la sentenza e cercare di nuovo la libertà attraverso le vie della legge. Peccato, anche questa volta, lo ha tradito il mito di se stesso, di bandito che non si arrende mai. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net