Il voto a chi non fa inutili promesse

“In nome di Mons.  Ill.mo Rev.mo presidente delle strade si vieta a tutte le sig.le persone fare mondezzaro nella via Margutta pena di scudi 10 per volta et altre pene corporali Nerbate Ceppi et Giri di Rota - Ill.mo Mastro d’Ordine Flor…”.Così sta scritto su una targa marmorea tuttora visibile  a Roma. Ma i cinghiali  della Raggi e quelli di Gualtieri non sanno leggere e se ne fanno un baffo degli editti,  delle pene monetarie e corporali. Perciò Giuseppe Conte nega la fiducia a Draghi che vorrebbe incenerire la mondezza di Roma per affamare i cinghiali, che pertanto eviterebbero di approdare nella capitale. Sarà così anche per il blocco navale contro l’immigrazione promesso da Giorgia Meloni?  Ma gli scafisti ignorano l’italiano. La severità dell’editto suscita però l’attenzione di Berlusconi: sia pur lenta sino a prescrizione, purché la giustizia sia giusta. E nel frattempo pianteremo un milione di alberi ogni anno. E le pensioni siano almeno di mille euro, e la Fornero sia pensionata senza assegni, tuona Salvini. Basta chiacchiere, bisogna agire, bisogna ripulire non solo Roma, ma tutta la politica dagli affaristi: questa è l’azione di Calenda e di Renzi. Bene: il 25 settembre voterò per chi non promette, non minaccia, non ostenta inesistenti e fragili verginità. Lo prometto. Paolo Angelo Napoli, Bovezzo (Brescia)