L'industria riprende se le istituzioni mantengono gli impegni

La lettera Risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 2 luglio 2020 - Gli industriali hanno dichiarato che il loro obiettivo è quello "di sostenere lo sviluppo economico e produttivo con quello di garantire la sostenibilità ambientale ed offrire nuova opportunità di investimenti sul lavoro in un quadro di vera collaborazione e sostenibilità condivisa con le istituzioni."   E' un progetto altamente qualificante, ambizioso e lungimirante.  Ma le istituzioni locali, tutte, eserciteranno pari qualità nei confronti ad esempio del Passante di Bologna?  Opera di superficie che attraversa la città e per la quale è previsto un allargamento in sede da 12 a 18 corsie (A14/tangenziale).  Sarà pure una infrastruttura di interesse strategico ma decuplicherà l'inquinamento da smog e da rumore.  Prevedere tratti interrati nelle zone con affaccio e densamente popolate no? Nel resto del mondo lo fanno da un trentennio e non credo che a noi manchino esperti, teste pensanti e tecnicamente preparate per sviluppare un progetto ad hoc.  Ora anche i vertici della regione sono per  "uno shock economico con investimenti ed infrastrutture ..... mettendo al centro l'economia verde". Per il momento il progetto del Passante, annessi e connessi compresi, è tutto meno che verde.   M.Cristina  Luongo

risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni L'impegno preso dagli imprenditori è reale. Ne hanno necessità le aziende, ma ne ha necessità anche la società intera. Se le imprese lavorano, producono e guadagnano significa che anche l'indotto che ruota loro intorno ne ha beneficio, quindi i dipendenti hanno la garanzia di uno stipendio pieno. Infine riprendono i consumi. E' un circolo virtuoso. Ma tutto ciò è possibile se anche le istituzioni fanno la loro parte. Servono tempi certi nelle scelte, una burocrazia più snella ed è necessario che i pagamenti della pubblica amministrazione verso i privati siamo rapidi, come ha sottolineato recentemente Confindustria. Veniamo al Passante di Bologna. L'opera è sbagliata, non doveva essere concepita a ridosso dell'attuale tracciato dell'autostrada. Ne uscirà una tangenziale allargata poco e male che concentrerà ulteriormente il traffico aumentando l'inquinamento. Inoltre il tira e molla della politica ha dilatato i tempi e per ora ci sono molte parole e dibattiti ma niente fatti concreti. Il progetto dell'autostrada a Sud era l'ideale. E' stato un errore fare retromarcia e ne pagheremo le conseguenze. Amen.

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