L'importanza di andare a votare

La lettera Risponde Beppe Boni

Bologna, 23 settembre 2022 - Finalmente si va a votare e io non vedo l'ora di disertare le urne di Bologna. Questa classe politica al completo ha dimostrato di essere non idonea e poco capace di governare. Ha sperperato fondi prestati dall'Europa per ingraziarsi le varie clientele e ha lasciato irrisolti molti problemi come l'approvvigionamento di materiale energetico.  L'Europa poi è una delusione. Basti pensare che si proclama democratica quando prevede nelle votazioni l'unanimità, cioè l'emblema del totalitarismo. Antonio Gubellini

risponde Beppe Boni Bologna (306 mila elettori solo nel Comune) come tutte le città italiane ha un proprio governo ma non è un satellite che vive di luce propria. Le scelte locali sono spesso agganciate a valutazioni nazionali,  molti progetti, dalla cultura allo sport, all'economia sono finanziati dall'Europa attraverso gli organi governativi nazionali. La società è una rete interconnessa e le consultazioni elettorali sono fondamentali per ogni cittadino quando sono amministrative e quando sono nazionali. Non andare a votare è un errore. Significa concettualmente affidare ad altri le proprie scelte e i propri valori  e anche sul piano della dignità personale non è granchè. In questa tornata più che mai è necessario recarsi alle urne perché c'è una crisi in corso nata dalle vicende belliche in Ucraina con ricaduta nelle nostre tasche attraverso l'emergenza energetica. Comunque uno la pensi è necessario riflettere, prendere in mano la matita, siglare il voto e infilare la scheda nell'urna. Le scelte nazionali incidono anche su quelle locali (vedi il Passante di Bologna e il nodo del traffico) e  in parte viceversa.  Quindi nessuno deve chiamarsi fuori. L'astensione è un segnale di rinuncia mentre i cittadini, arrabbiati o sereni che siano, devono sempre usare lo strumento del voto. Costa un impegno di pochi minuti. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net